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Le Valute Asiatiche Continuano A Muoversi Al Ribasso In Un Trading Lieve

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Dec 30, 2013, 21:08 GMT+00:00

Siamo entrati nell’ultima settimana dell’anno pertanto i mercati valutari non compiono mosse particolarmente significative sul retro di dati economici

Le Valute Asiatiche Continuano A Muoversi Al Ribasso In Un Trading Lieve

Le Valute Asiatiche Continuano A Muoversi Al Ribasso In Un Trading Lieve
Le Valute Asiatiche Continuano A Muoversi Al Ribasso In Un Trading Lieve
Siamo entrati nell’ultima settimana dell’anno pertanto i mercati valutari non compiono mosse particolarmente significative sul retro di dati economici limitati. Lo Yen giapponese ha rotto al di sopra dei 105¥, mentre il dollaro australiano si muove nuovamente al ribasso rompendo al di sotto del livello di prezzo a 89$. La Banca Centrale dell’Australia prevede di alleviare la sua politica monetaria o di tagliare i tassi d’interesse nel Nuovo Anno, mentre la Fed ha avviato il suo programma di ridimensionamento dello stimolo monetario. Il dubbio degli investitori è concreto, infatti essi, pur riconoscendo come la RBA sia intenzionata a ridimensionare il suo stimolo monetario già nell’anno venturo, il dollaro australiano potrebbe rimanere comunque debole. La valuta australiana è debole giacché la possibilità di assistere ad un ridimensionamento economico della Fed statunitense per tutto il 2014 sembra essere sempre più reale. Se il ridimensionamento della Fed non riuscisse a guidare la debole valuta australiana e l’economia del Paese continuasse a crescere a livelli inferiori di quelli di tendenza, potremmo scontrarci con un aumento della disoccupazione e una riduzione della domanda, fattori che costringerebbero la RBA ad avviare il taglio dei tassi d’interesse. Questa mattina l’AUD è scambiato a 0,8854 $ registrando una perdita di 16 punti mentre il dollaro statunitense si muove al rialzo guadagnando 5 punti ed è negoziato a 80,51$. Il dollaro Neozelandese segue le orme del cugino perdendo 18 punti, attualmente è scambiato a 0.8136$. Tanto la valuta australiana quanto quella neozelandese hanno segnalato una mossa ribassista dettata dalle forte preoccupazioni per la stabilità del sistema finanziario in Cina, un importante partner commerciale per le due nazioni. Martedì, la Banca Popolare della Cina ha iniettato 29 miliardi di yuan nel sistema finanziario del Paese sul retro di una crescente preoccupazione riguardante i rendimenti per i prestiti interbancari, rendimenti  che potrebbero provocare una stretta creditizia.

 

Detto questo, la grande novità rimane lo yen giapponese che è scambiato a 105,30 contro il dollaro statunitense, ma continua a muoversi al ribasso contro tutte le altre valute con cui è incrociato.  La scorsa settimana, i dati sull’inflazione giapponese hanno mostrato un passaggio dalla deflazione all’inflazione. Venerdì, nel trading di Tokyo, il dollaro si muove al rialzo rompendo leggermente al di sopra dei 105¥ sul retro della crescente propensione al rischio, tuttavia perde terreno a causa di numerose prese di profitto. Stando a quanto dichiarato dal governo, nel mese di novembre il settore abitativo ha registrato un aumento del 14,1% rispetto alle 91.475 unità dell’anno precedente raggiungendo i massimi mensili registrati dal 2006. Secondo il Ministero dell’Ambiente la figura stampata nel suddetto settore rappresenta il quindicesimo guadagno mensile diretto; le abitazioni occupate dai proprietari registrano un aumento del 22,6 % per il quindicesimo mese consecutivo mentre,  quelle in affitto guadagno il 17,1% per il nono mese consecutivo.

 

Nonostante l’aumento dell’8% sull’imposta di consumo previsto per il mese di Aprile, i consumatori potranno approfittare dell’odierno tasso, stabilito al 5%, che rimarrà invariato fino alla firma del contratto, almeno per le abitazioni che hanno iniziato a prendere forma entro il 30 Settembre. Quest’anno, gli hedge found giapponesi hanno registrato, e continuano a segnalare, rendimenti record giacché gli investitori continuano a scommettere sulle politiche economiche avviate dal primo ministro Shinzo Abe, convinti che quest’ultime riusciranno a far rivivere la terza economia mondiale. Abe ha ottenuto il suo mandato nel dicembre del 2012 e, in tale occasione, egli ha promesso una triplice strategia economica, basata su un forte alleggerimento monetario, un aggressivo stimolo fiscale e una notevole deregolamentazione, strategia che gli investitori hanno favorevolmente accolto. Il governatore della  Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda ,  nominato da  Abe, nel mese di aprile ha avviato un programma di alleggerimento quantitativo senza precedenti, impegnandosi a raddoppiare la base monetaria del Giappone, stimolando acquisti di obbligazioni e altre attività finanziarie al fine di  generare un inflazione del 2% due anni.

 

In una settimana particolarmente tranquilla per i mercati valutari, gli occhi degli investitori saranno tutti puntati sulle dichiarazioni di Ben Bernake, presidente della Federal Reserve, che fornirà maggiori informazioni sul programma di ridimensionamento monetario. A fronte di ciò, nella giornata di venerdì,  Bernanke, discuterà il cambiamento presso la Fed di Philadelphia, offrendo così una chiara visione della strategia avviata dalla banca che nella prima metà del mese, ha annunciato di voler ridurre il proprio programma di acquisto di obbligazioni passando dagli attuali 85 miliardi di dollari ai futuri 75 miliardi di dollari già nel mese di gennaio.

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