Mentre si apre il mese di settembre i trader rivolgono le proprie attenzioni alle decisioni di alcune fra le principali banche centrali del globo: questa
Apre le danze la riunione di domani della Rba anche se, stando alle previsioni, i tassi d’interesse e la politica monetaria dell’istituto non saranno in alcun modo toccati. Le quotazioni dell’AUD, che stamattina è scambiato a 0,9340, restano al di sopra degli obiettivi della stessa Rba, al punto che da più parti si è levata la voce di quanti domandano un intervento ribassista sui tassi (è comunque davvero improbabile che possa avvenire). Il Kiwi è frattanto scambiato in territorio positivo a 0,8374 dal momento che le valute legate al prezzo delle materie prime stanno beneficiando degli ottimi dati economici Usa. Stamane la banconota verde ha stampato il nuovo massimo del 2014, scambiata a 82,82.
Nel corso del suo intervento al forum di Jackson Hole, il governatore della BoJ Kudora ha avuto modo di affermare che l’istituto avrebbe perseverato nella sua attuale politica di stimolo monetario: e alla luce degli ultimi dati economici sull’economia del Giappone, che hanno evidenziato, nello specifico, un’inflazione ancora bassa e un calo della produzione industriale, l’istituto centrale potrebbe considerare la possibilità di ricorrere a stimoli ulteriori per avvicinare il tasso di crescita dell’inflazione stessa al target del 2%. Lo yen si sta intanto dirigendo verso un nuovo minimo nei confronti del dollaro Usa, scambiato a 104,18, mentre rimane sostanzialmente piatto nei confronti dell’euro, a 136,69. Dal momento che nel secondo trimestre 2014 la ripresa economica del Giappone si è apparentemente arrestata, diversi investitori individuali hanno deciso di liberarsi delle proprie posizioni sul mercato azionario nipponico; per quanto riguarda gli investitori istituzionali, la fuga dal mercato giapponese è lungi dal manifestarsi.
Com’è d’abitudine, la riunione della BoE non dovrebbe riservare alcuna sorpresa, dal momento che il governatore Carney non sembra avere l’intenzione di operare alcun cambiamento nella politica monetaria. L’istituto centrale britannico è solito non rilasciare alcun intervento pubblico nel caso in cui non sia stato deciso alcun mutamento di politica: così, le conseguenze della prossima riunione saranno sostanzialmente nulle sulle quotazioni della sterlina, scambiata a 1,6596 al principio di settembre.
La BoC si riunirà mercoledì: con ogni probabilità, l’evento sarà oscurato dall’imminenza della riunione Bce del giorno seguente. La banca centrale canadese non dovrebbe decidersi per alcuna novità di rilievo, se è vero che ha mantenuto una postura neutrale lungo tutta la durata della crisi economica. Il CAD è intanto scambiato a 1,0871, in crescita rispetto al dollaro Usa dopo il lieve rialzo delle quotazioni di oro e greggio della scorsa settimana. L’economia canadese dipende fortemente dalle performance economiche a stelle e strisce: e a fronte della ripresa statunitense, l’impressione è che il Canada non potrà fare a meno di beneficiarne in maniera significativa.
Per quanto riguarda l’evento principe della settimana, la riunione Bce di giovedì, va detto che stamattina l’euro è caduto a 1,3120, toccando il nuovo minimo del 2014, dopo che il presidente russo Putin ha minacciato di tagliare le forniture di gas ai paesi dell’Eurozona. Inoltre, il rapporto di venerdì scorso ha certificato una volta di più che il blocco monetario deve fare i conti con un’inflazione che si mantiene bassa, alimentando i timori della Bce. Ciò potrebbe indurre l’Eurotower a varare un qualche programma di stimolo che rimetta in moto il processo di crescita dei prezzi; eppure, le attese degli analisti sono per una riunione che si concluderà senza alcuna novità di rilievo, con il tasso di rifinanziamento principale fermo allo 0,15%, un tasso sui prestiti marginali allo 0,4% e un tasso sui depositi al -0,1%.