Tuttavia, un paio di Stati produttori non condividono la proposta. Nella giornata di lunedì, il ministro dell’Energia del Qatar ha dichiarato che il mercato petrolifero si avvia verso il riequilibrio, suggerendo che la limitazione della produzione non è necessaria. La Russia, tra i principali produttori di petrolio e non membro dell’Opec, ha rapidamente rifiutato le proposte di congelamento della produzione.
Il ministro russo dell’Energia, Alexander Novak, ha affermato che “la posizione della Russia vuole che i prerequisiti per una simile azione devono ancora verificarsi, considerato che i prezzi continuano a essere a un livello più o meno normale.”
Il mercato petrolifero si trova ancora in un eccesso di offerta che potrebbe pesare sui prezzi nel breve periodo. Nelle prime ore di lunedì, la Cina ha annunciato che, nel mese di luglio, le sue esportazioni di carburante sono aumentate più del 50% su base annuale, raggiungendo un massimo mensile di 4,57 milioni di tonnellate. Secondo i trader, il rallentamento della crescita della domanda e l’eccesso di prodotti raffinati ha incoraggiato le raffinerie a incrementare le spedizioni all’estero.
Negli Stati Uniti, il numero di pozzi petroliferi attivi è aumentato per la sesta settimana consecutiva, toccando un totale di 381. Inoltre, gli hedge fund hanno tagliato le loro posizioni long, portandole ai minimi da gennaio, mentre gli investitori hanno ridotto le loro partecipazioni al rialzo, portandole ai minimi da febbraio.
Nella giornata di lunedì, i contratti future sull’oro con scadenza a dicembre negoziati sul Comex si sono mossi in ribasso. Gli investitori continuano, infatti, a reagire ai dati sulle buste paga dei settori non agricoli degli Stati Uniti per il mese di luglio. La lettura, pubblicata nella giornata di venerdì, ha mostrato risultati superiori alle aspettative, rafforzando la speranza di un innalzamento dei tassi di interesse da parte della Fed prima della fine dell’anno. I contratti future sull’oro hanno chiuso a 1341,80$, in ribasso di 2,60$ ossia dello 0,19%.
I contratti future sull’indice del dollaro con scadenza a settembre hanno continuato a trovare supporto grazie ai dati sull’occupazione negli Stati Uniti, pubblicati nella giornata di venerdì. L’indice, che misura il dollaro contro un paniere di valute, ha guadagnato lo 0,25%, salendo a quota 96,44.