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Le divise asiatiche continuano a deprezzarsi in vista dei verbali Fomc

Da
Barry Norman
Pubblicato: Nov 19, 2014, 18:21 GMT+00:00

Il dollaro Usa viaggia deciso al rialzo toccando quota 87,81 in vista della pubblicazione dei verbali Fed attesa nel corso della sessione statunitense.

Le divise asiatiche continuano a deprezzarsi in vista dei verbali Fomc

Il dollaro Usa viaggia deciso al rialzo toccando quota 87,81 in vista della pubblicazione dei verbali Fed attesa nel corso della sessione statunitense. Ieri il biglietto verde era caduto sia contro l’euro sia contro le principali divise globali per via dell’incertezza che ha colpito gli investitori rispetto a quelle che oggi potranno emergere come le previsioni economiche della Fed, nonché la politica dei tassi d’interesse dell’istituto. L’euro è lievitato del +0,7% nei confronti del dollaro sino a 1,2538, mentre la divisa statunitense cadeva dello 0,7% contro il franco svizzero. L’indice DX, che raffronta le quotazioni del dollaro contro un paniere composto dalle principali valute globali, è scivolato dello 0,4% sino a 87,57 prima di recuperare terreno in apertura di sessione odierna, crescendo di 18 punti.

Il rally del dollaro ha preso il là in vista della pubblicazione odierna degli ultimi verbali Fomc, con gli investitori sempre più cauti in attesa di conoscere i dettagli delle previsioni dei vertici dell’istituto rispetto alla salute dell’economia statunitense e alle tempistiche del rialzo dei tassi d’interesse.
Al momento il mercato punta a un rialzo dei tassi non prima del settembre 2015 e a questo proposito i termini che compariranno nei verbali potrebbero rivelare l’intenzione della Fed di mantenere inalterati i tassi per un lasso di tempo superiore a quello immaginato dal mercato. Un rialzo dei tassi negli Stati Uniti renderebbe il dollaro più attraente agli occhi degli investitori dal momento che i proventi degli asset denominati in dollari inizierebbero a lievitare.

Il cross USD/JPY ha toccato quota 116,90 dopo l’annuncio di stamattina a opera della Banca del Giappone. L’istituto nipponico aveva già sorpreso gli investitori sul finire di ottobre annunciando che avrebbe incrementato le dimensioni del proprio programma di acquisto-asset: e dopo che il crollo del Pil nel terzo trimestre del 2014 ha precipitato il paese in recessione, gli investitori si aspettano un cambio di rotta da parte dell’istituto centrale nella sua gestione dei tassi d’interesse e della politica monetaria. Stamane si è conclusa la due giorni di riunione dell’istituto, al termine della qual la BoJ ha lasciato inalterati i tassi e rivelato che la spaccatura risalente allo scorso mese – quando si trattò di votare l’incremento del programma di stimoli – è stata infine ricomposta. L’istituto ha affermato che manterrà sui ritmi del momento gli acquisti di asset (che includono titoli di Stato, azioni e fondi d’investimento immobiliari) al fine di espandere la base monetaria del paese di 80 trilioni di yen l’anno.

Il dollaro australiano si è contratto mentre i trader prendevano posizione in vista della pubblicazione dei verbali Fed e delle possibili novità sulle tempistiche relative al rialzo dei tassi d’interesse Usa. L’AUD è così in ribasso di 49 punti a 0,8670 scontando anch’esso le difficoltà dell’economia nipponica presto riverberatesi sull’intera regione asiatica. Il Kiwi frattanto è caduto di 50 punti sino a 0,7872 dopo che il calo dei prezzi dei latticini ha scontentato non poco gli investitori. ASB ha spuntato a 4,70 dollari Usa al chilo le sue previsioni di prezzo sul latte dopo che nel corso dell’ultima asta Global Dairy Trade i prezzi dei latticini hanno toccato il nuovo minimo degli ultimi 5 anni. Il prezzo di vendita medio della GDT si è contratto del 3,1% sino a 2.561 dollari, il minimo dall’agosto del 2009, dopo il 2.649 dollari Usa di due settimane fa. Nel corso dell’asta sono state vendute circa 39.631 tonnellate di prodotti, in ribasso dalle 45.499 di quella precedente.

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