Mercoledì, dopo che la Federal Reserve ha reso pubbliche delle previsioni piuttosto prudenti sulla crescita economica negli USA spingendo il dollaro in
Mercoledì, dopo che la Federal Reserve ha reso pubbliche delle previsioni piuttosto prudenti sulla crescita economica negli USA spingendo il dollaro in ribasso, l’oro guadagna il 2% circa e si avvia a registrare il rally più importante da gennaio. Il rally dell’oro continua anche nel corso della sessione asiatica dove, durante le prime ore di trading,
L’oro ha esteso un rimbalzo dai minimi di tre mesi dopo che la Federal Reserve ha indicato che i tassi di interesse potrebbero crescere a un ritmo più lento di quanto non precedentemente stimato.
Secondo Bloomberg 18 marzo la banca centrale ha dichiarato che la crescita economica è stata “in qualche modo moderata” e l’inflazione è scesa ulteriormente rispetto agli obiettivi. Se è vero che le autorità hanno rinunciato all’invito alla pazienza rispetto all’aumento dei tassi, il presidente Janet Yellen ha dichiarato che questo non significa però che la Fed sia in qualche modo impaziente di procedere. “Questo cambiamento” ha dichiarato ” non significa che l’aumento avverrà necessariamente giugno, anche se non è escluso”. Le autorità hanno anche tagliato le stime sui tassi per i fondi federali per la fine del 2015.
“La possibilità che la Fed decida di posticipare un aumento dei tassi oltre il 3 giugno” afferma in una nota James Steel, analista per la HSBC Security di New York, “alimenta il rimbalzo sul mercato aurifero. Se il mercato si aspetta tassi di interesse più bassi per un tempo più lungo l’oro probabilmente ne trae vantaggio”.
Gli investitori hanno abbandonato l’oro prevedendo che la Fed avrebbe presto provveduto al primo aumento dei tassi dal giugno 2006. Tassi di interesse più alti frenano la domanda di oro e favoriscono gli investimenti che offrono rendimenti come obbligazioni e azioni.
I metalli di base e industriali non se la passano altrettanto bene: il rame cede 18 punti attestandosi a 2,607. Un dollaro USA in calo ha favorito un rialzo sui mercati dei metalli in scia alle direzioni della Fed ma nella sessione mattutina si è registrato un’inversione. L’indice complessivo LME si muove su terreno negativo, con il rame che registra una contrazione del 2,33%. Per quanto riguarda i dati Bloomberg, le vendite di nuove case in Cina registra nei primi due mesi dell’anno una contrazione del 17% circa, provocando un calo della domanda di rame; ciò rizzi si riflette sui prezzi che scendono soprattutto nel settore dei metalli di base. Inoltre, i prezzi dei metalli industriali potrebbero scendere se la LME smetterà di accettare le scorte nei depositi in Malesia, provocando potenzialmente un’interruzione degli scambi in Asia. Nei magazzini malesiani è stipato circa la metà del nichel di tutto il mondo.