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La riduzione della produzione in Libia provoca il rimbalzo del greggio

Da
James Hyerczyk
Aggiornato: Jul 19, 2016, 16:37 GMT+00:00

I contratti future sul greggio con consegna a settembre hanno recuperato le perdite subite all'inizio della giornata, riassestandosi sui 47,00$. La

La riduzione della produzione in Libia provoca il rimbalzo del greggio

I contratti future sul greggio con consegna a settembre hanno recuperato le perdite subite all’inizio della giornata, riassestandosi sui 47,00$. La sessione può essere descritta come turbolenta, ambivalente. Nella giornata di martedì, i prezzi si sono stabilizzati dopo la forte vendita innescata durante la sessione di ieri dalla preoccupazione per l’eccesso di offerta. Alla base della ripresa di oggi, vi è, invece, una nuova riduzione della produzione in Libia.

Secondo la Cnbc, una protesta per i salari che ha causato la chiusura del terminale di Hariga, in Libia orientale, ha costretto l’operatore dell’impianto di Sarir a sospenere la produzione di 100000 barili al giorno.

Gran parte dei trader si aspetta che la situazione in Libia produca rapidamente i suoi effetti. Attualmente, le principali ragioni di preoccupazione sono la pressione esercitata dall’aumento dell’offerta dell’Iran e il termine del periodo di massima domanda in Arabia Saudita.

Nella giornata di oggi, gli investitori potranno conoscere gli ultimi dati su domanda e offerta elaborati dall’American Petroleum Institute. Nella giornata di mercoledì, verrà, invece, pubblicato il rapporto dell’Agenzia degli Stati Uniti per l’Informazione sull’Energia.

Nella giornata di martedì, il prezzo dell’oro negoziato sul Comex con scadenza ad agosto è stato sostenuto da un lento calo della domanda di asset rischiosi. Nelle prime ore di martedì, l’oro è stato spinto in rialzo quando i titoli europei sono scesi ai minimi settimanali dopo la pubblicazione dell’indice tedesco ZEW, che ha mostrato come la Brexit abbia provocato una forte flessione della fiducia nell’economia in Germania e nell’Eurozona.

Nella giornata di martedì, l’indice del dollaro di settembre si è mosso in netto rialzo contro le valute principali, toccando i massimi degli ultimi quattro mesi dopo la pubblicazione dei dati sull’edilizia negli Stati Uniti. A giugno, i nuovi cantieri sono, infatti, aumentati più delle aspettative. L’indice ha raggiunto quota 97,125,  che costituisce il massimo dalla metà di marzo.

Secondo il Dipartimento del Commercio,  i nuovi cantieri per abitazioni sono aumentati del 4,8% a un tasso annuale destagionalizzato di 1,19 milioni di unità.

Dopo la pubblicazione dei dati nettamente positivi sull’edilizia negli Stati Uniti e dell’indice ZEW, ai minimi dal novembre 2013, la coppia EUR/USD ha toccato i minimi degli ultimi undici giorni.

Nella giornata di martedì, la coppia USD/JPY si è mossa in rialzo, spinta dai dati positivi sull’economia degli Stati Uniti e dalla preoccupazione per le misure di stimolo della Banca del Giappone. Contro lo yen, il dollaro ha toccato massimi che non raggiungeva dal 24 giugno, il primo giorno successivo alla Brexit. Secondo i trader, la Banca del Giappone annuncerà il suo programma di stimolo al termine della riunione sulla politica monetaria, prevista per il 28 e 29 giugno.

Il dollaro è stato spinto in rialzo dal deprezzamento dell’Aussie, che ha perso più dell’1%. La coppia AUD/USD si è mossa in ribasso quando la Reserve Bank of Australia non ha escluso la possibilità di una manovra restrittiva ad agosto. Probabilmente, la Rba baserà la sua decisione sui dati trimestrali sull’inflazione, che verranno pubblicati alla fine del mese.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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