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La Forza del Dollaro USA Pesa su Metalli Preziosi e Industriali

Da
James Hyerczyk
Aggiornato: Nov 14, 2014, 19:59 GMT+00:00

Nel corso della sessione asiatica i metalli preziosi hanno registrato un ribasso; l’oro è sceso a quota 1159,40, portando con sè l'argento a 15,547 e il

La Forza del Dollaro USA Pesa su Metalli Preziosi e Industriali

Nel corso della sessione asiatica i metalli preziosi hanno registrato un ribasso; l’oro è sceso a quota 1159,40, portando con sè l’argento a 15,547 e il platino a 1194,85. L’impennata del dollaro USA ha pesato su tutti i mercati di materie prime, ma in particolar modo sui metalli. Il dollaro USA ha guadagnato 17 punti, attestandosi 88,00. Alcuni gestori di fondi hanno pensato che la domanda di gioielleria e lingotti in oro dalla Cina potesse offrire un potenziale un supporto ai prezzi. La seconda più grande economia del mondo ha liberalizzato il commercio dell’oro nel 2002, e da quel momento il metallo prezioso è divenuto un regalo molto popolare per i matrimoni e per la festività del nuovo anno lunare. Nel terzo trimestre in Cina la domanda di oro ha registrato una flessione, un ulteriore passo indietro per un mercato che già soffre uno scarso interesse da parte degli investitori.

Secondo quanto sostenuto da un rapporto della gruppo industriale World Gold Council pubblicato giovedì, il crollo del 37% in Cina ha trascinato con sé la domanda globale, scesa del 2% rispetto all’anno precedente, a 923,3 tonnellate.

Il prezzo dell’oro è il 39% sotto il record dell’agosto del 2011, dopo l’ultima andata di vendite legata alle aspettative di un ulteriori miglioramenti nell’economia USA nei mesi a venire. Molti gestori delegati credono che ciò possa spingere la Federal Reserve ad aumentare i tassi d’interesse di breve termine già dal prossimo anno. Tassi di interessi più elevati probabilmente comprometterebbero ulteriormente l’interesse nei confronti del metallo prezioso, che non produce rendimento ma anzi prevede dei costi di mantenimento.
Questa mattina l’oro ha perso terreno e probabilmente chiuderà in ribasso per la terza settimana su quattro, mentre un forte dollaro e i dati economici positivi dagli USA hanno inciso sull’interesse nei confronti del lingotto come bene rifugio. Nella scorsa settimana il numero di nuove richieste di disoccupazione è cresciuto, rimanendo comunque vicino al minimo degli ultimi 14 anni, il che suggerisce che il mercato del lavoro negli USA si stia avvicinando a una condizione di piena occupazione. Un’economia in buona salute potrebbe favorire un aumento anticipato dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, che nuocerebbe all’oro in quanto investimento privo di rendimento. La tendenza al ribasso il mercato del lingotto si è riflessa anche sulle riserve della SPDR Gold Trust, il fondo ETF garantito in oro più grande del mondo.

Anche i metalli industriali e i metalli di base soffrono per la forza del dollaro USA. Il rame venerdì mattina ha guadagnato qualche punto dopo il forte ribasso di giovedì. Il metallo si attesta a 3,002, dopo essere sceso ieri sotto quota tre dollari. I prezzi del rame sono scesi al minimo dell’ultime quattro settimane in seguito alla pubblicazione dei dati sulla produzione industriale cinese, che indicano un rallentamento nel mese di ottobre, e al ribasso sui prezzi del petrolio. La produzione industriale in Cina è cresciuta mese di ottobre del 7,7% rispetto all’anno precedente, dato inferiore all’incremento dell’8% sull’anno precedente registrato nel mese di settembre. Inoltre, gli investimenti in beni immobili nelle aree rurali sono cresciuti meno del previsto. La Cina pesa per il 40% circa sugli acquisti di rame di tutto il mondo e il rallentamento ha determinato una caduta dei prezzi pari al 12% dall’inizio del 2014.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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