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La Forza Del Dollaro Statunitense Pesa Sui Metalli Di Base E Sui Metalli Preziosi

Da
Barry Norman
Aggiornato: Mar 11, 2015, 17:05 GMT+00:00

Questa mattina il mercato aurifero recupera pochi dollari nella sessione asiatica ed è negoziato a 1162.70$ poiché i trader asiatici hanno comprato il

La Forza Del Dollaro Statunitense Pesa Sui Metalli Di Base E Sui Metalli Preziosi
La Forza Del Dollaro Statunitense Pesa Sui Metalli Di Base E Sui Metalli Preziosi

Questa mattina il mercato aurifero recupera pochi dollari nella sessione asiatica ed è negoziato a 1162.70$ poiché i trader asiatici hanno comprato il metallo a prezzi più economici dato che il dollaro statunitense ha continuato a guadagnare terreno postando massimi storici. Questa mattina la valuta statunitense si muove ulteriormente in rialzo raggiungendo i 98,74. L’argento segue le orme dell’oro postando un rialzo di 47 punti ed è scambiato a 15.68$ mentre il platino guadagna poco meno di 4$ e si attesta su quota 1.133,60$. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come, nella sessione di martedì, il prezioso abbia postato i minimi degli ultimi 3 mesi sulla scia delle rinnovate aspettative che vedono la Fed aumentare i tassi d’interesse da metà anno e di un dollaro statunitense in costante ascesa. La valuta posta i massimi degli ultimi 11 anni. Il metallo giallo posta i minimi dal 1 dicembre prima di ridurre le perdite chiudendo con un calo dello 0,5%. Venerdì i forti numeri mostrati dal rapporto sulle buste paga nei settori non agricoli statunitensi hanno alimentato le aspettative che vedono la Fed aumentare i tassi d’interesse da metà anno colpendo il mercato aurifero.

La scorsa settimana l’oro cancella i guadagni postati nel 2015 poiché, venerdì, il rapporto relativo al tasso di disoccupazione negli Stati Uniti ha mostrato la percentuale più bassa degli ultimi sette anni. Martedì l’indice del dollaro statunitense si muove in rialzo per il quinto giorno consecutivo, poiché i numeri più forti del previsto mostrati dal rapporto sui posti di lavoro negli Stati Uniti hanno incrementato le speculazioni riguardanti un imminente aumento dei tassi di interesse. Questa settimana, il presidente della Federal Bank di Dallas,  Richard Fisher, ha avvertito di come un ritardo nell’aumento degli oneri finanziari potrebbe condurre ad una recessione.

Lunedì, Fisher ha dichiarato che i responsabili politici preferirebbero avviare il prima possibile un innalzamento dei tassi in modo graduale piuttosto che posticiparle e ridurre i tempi. I responsabili politici della Fed si riuniranno il 17 e il 18 marzo. La possibilità di assistere ad un imminente aumento dei tassi di interesse grava sul mercato aurifero, che spesso offre rendimenti mediante il rialzo dei prezzi. Il 9 marzo, gli investitori, hanno venduto le partecipazioni sugli ETF negoziati in oro per il nono giorno consecutivo, il periodo più lungo da novembre. Alcuni analisti ritengono che l’assenza di inflazione a livello mondiale e la forza del dollaro potrebbero contribuire a ridurre i tempi dei potenziali guadagni del metallo giallo.

I prezzi del rame perdono l’1,5% poiché la Cina riduce le importazioni dei rottami di rame, che rappresentano un terzo della sua produzione di metallo. In un simile scenario è improbabile assistere ad un rimbalzo dai minimi degli ultimi 10 anni, poiché gli Stati Uniti, il più grande esportatore di rottami metallici sulla terraferma, non hanno ancora raggiunto una ripresa sufficiente a migliorare l’offerta. Inoltre, la forza del DX unita all’incremento delle scorte sull’LME continuano ad esercitare una pressione sui prezzi. Il rame guadagna 11 punti ed è scambiato a 2,631$, recuperando dal calo di martedì. Detto questo, ricordiamo come il metallo rosso abbia postato il più grande calo da gennaio dopo l’aumento della deflazione del PPI  cinese, il più grande consumatore mondiale di metalli. Stando ai dati ufficiali rilasciati martedì, nel mese di febbraio i prezzi della produzione nazionale hanno registrato un calo del 4,8%, estendendo il record di declino a 36 mesi. Detto questo, ricordiamo come lo scorso anno il rame abbia registrato un calo del 13% sulla scia del rallentamento economico cinese che ha attenuato la domanda di metalli industriali.

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