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La delusione dei trader fa deprezzare il dollaro Usa

Da
Barry Norman
Pubblicato: Feb 19, 2015, 19:40 GMT+00:00

Il dollaro Usa continua a deprezzarsi nel corso della sessione asiatica con i trader piuttosto delusi dal contenuti dei verbali Fed pubblicati ieri. La

La delusione dei trader fa deprezzare il dollaro Usa

Il dollaro Usa continua a deprezzarsi nel corso della sessione asiatica con i trader piuttosto delusi dal contenuti dei verbali Fed pubblicati ieri. La banconota verde viaggia attualmente a 94,05 dopo che una settimana fa aveva toccato un nuovo massimo di tutti i tempi a 95,40. I verbali Fomc evidenziano che l’istituto statunitense non ha alcuna fretta di rialzare i tassi, come ribadito più volte dallo stesso presidente Yellen. Così, stamattina, il biglietto verde si è dovuto difendere da yen ed euro; in particoalre, la divisa nipponica è scambiata quasi invariata a 118,73 dopo essersi deprezzata dal picco a 119,41 raggiunto nel corso della notte. L’indice del dollaro ha perso il -0,1% dopo esser arrivato a flettere del -0,4% durante la nottata.

Stamattina l’euro si è mosso in rialzo di 22 punti fino a 1,1419 dopo che Atene ha richiesto l’estensione del piano di salvataggio. La vicenda del debito greco non smette di generare confusione sul mercato, con l’alternarsi di notizie positive e poi di brusche smentite. Anche se la Repubblica ellenica beneficerà di un’estensione del piano di salvataggio, si tratterà di vedere se Atene vorrà accettare anche le condizioni di austerity che si accompagneranno al piano. “L’euro è piuttosto stabile nonostante il rischio-greco… il passaggio più importante è capire in che modo gli asset reputati come più rischiosi sapranno comportarsi sui mercati; fino a questo momento si sono mossi relativamente bene nonostante la crisi del debito greco. Un rialzo della propensione al rischio potrebbe anche indurre gli investitori ad aprire posizioni short sull’euro” ha detto Ishikawa. La divisa comune potrebbe inoltre beneficiare dell’esito dei negoziati fra la Grecia e i suoi creditori internazionali che, sinora, hanno ingenerato una forte volatilità sulle quotazioni dell’euro.

Nel corso della sessione asiatica, l’Aussie e il Kiwi muovono entrambi in rialzo beneficiando del deprezzamento del dollaro. L’Aussie è scambiato a 0,7834 e il NZD ha toccato invece quota 0,7570. Il Kiwi si è apprezzato dopo che ieri l’asta dei latticini ha avuto un esito migliore delle attese, anche se il fattore più importante è stato il deprezzamento del dollaro a seguito della reazione degli investitori ai verbali della Fed.

Guardando alle isole britanniche, la pubblicazione odierna dei verbali dell’ultima riunione di politica monetaria targata Banca d’Inghilterra non dovrebbe incidere oltremodo sulle quotazioni della sterlina britannica. La scorsa settimana la pubblicazione del Rapporto trimestrale sull’inflazione aveva già svelato ai mercati il modo in cui il presidente Carney intende muoversi nei mesi a venire. Ciò significa che i verbali odierni potranno ben poco per rivelare alcunché di nuovo e dunque incidere sul tasso di cambio. Stesso discorso per il Rapporto sulle richieste di sussidi di disoccupazione per gennaio, che dovrebbe evidenziare un calo di 25mila unità delle domande. La sterlina si è apprezzata lievitando oltre il livello 1,54 e stamane viaggia a 1,5451.

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