La coppia EUR/USD si appresta a chiudere la settimana in rialzo. La chiusura positiva non è dovuta a un miglioramento dell'economia dell'eurozona, quanto
La coppia EUR/USD si appresta a chiudere la settimana in rialzo. La chiusura positiva non è dovuta a un miglioramento dell’economia dell’eurozona, quanto piuttosto ad aggiustamenti delle posizioni da parte dei venditori short dopo che l’economia USA si è dimostrata meno forte di quanto non si pensasse.
Dopo la pubblicazione dell’indice del settore manifatturiero dello Stato di New York, l’euro ha registrato un rally contro il dollaro, che si è fermato a 6,17, ben al di sotto delle stime che indicavano un 20,50. Anche l’indice dei prezzi alla produzione per il mese di settembre si è fermato al di sotto delle aspettative, all’1,6%, mentre i trader si aspettavano un 1,8%.
Anche i dati al di sotto delle aspettative sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno contribuito alla debolezza del dollaro registrando un – 0,2%, contro una previsione di una crescita dello 0,3%.
Parte dei rialzi nella coppia EUR/USD sono stati limitati dai timori riguardo il debito sovrano in Italia, Spagna e Portogallo. Il clima di tensione ha provocato una variazione dei rendimenti dei titoli sovrani come non la si vedeva dal 2010. Ancora una volta, quando entra in gioco la paura, gli investitori hanno esercitato una pressione sulle borse di tutto il mondo.
L’esplosione nei rendimenti dei titoli di Stato periferici è l’ennesimo segnale del fatto che l’Europa sia ancora vulnerabile rispetto a un’eventuale crisi finanziaria. Tanto più si aggraverà la crisi, tanto più aggressiva sarà la reazione della Banca Centrale Europea, per mezzo del piano di alleggerimento quantitativo. Questo scenario sortisce un effetto ribassista sulla coppia EUR/USD perché l’alleggerimento quantitativo tende a inondare il mercato di liquidità.
La coppia GDP/USD potrebbe chiudere la settimana invariata o in leggero rialzo.
A inizio settimana, in seguito alla pubblicazione dei dati sull’inflazione al di sotto delle aspettative, la coppia GBP/USD ha registrato un ribasso. L’indice dei prezzi al consumo in Gran Bretagna si ferma all’1,2%, mancando le previsioni di un 1,4% e appena dello 0,1% di sopra del minimo del settembre 2009. La debolezza dei dati economici suggerisce che la Banca d’Inghilterra probabilmente usarli come motivazione per ritardare l’aumento dei tassi di interesse.
I dati migliori del previsto sulla situazione occupazionale del paese hanno contribuito ad aiutare la sterlina a risollevarsi dopo i dati negativi sull’indice dei prezzi al consumo. Questa settimana si segnala che il tasso di disoccupazione nel mese di settembre è sceso al 6%, il livello più basso degli ultimi sei anni. I trader si aspettavano con una flessione al 6,1%.
I dati economici deludenti sull’economia USA hanno innescato una caduta del dollaro a tutto beneficio dei mercato dell’oro, valutato in dollari. Il Comex Gold per il mese di dicembre ha registrato un rally a $ 1250,30, il massimo dal 11 settembre.
Nonostante il rally, il trend sul mercato dell’oro è ancora al ribasso, a significare che i trader hanno ancora fiducia nell’economia statunitense e credono ancora che la Fed possa anticipare l’aumento dei tassi di interesse. Il rally di questa settimana è frutto di azioni di copertura short, prese di beneficio e quadrature di posizioni, per la possibilità che la Fed diventi più morbida sull’economia e sul suo piano di aumento dei tassi di interesse.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.