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La conferenza stampa Bce e le buste paga non-agricole Usa tengono i trader col fiato sospeso

Da
Barry Norman
Pubblicato: Oct 2, 2014, 19:17 GMT+00:00

Ieri nel corso delle sessioni europea e statunitense le divise globali si sono mosse in rialzo contro la banconota verde. L’euro si è smosso dal minimo a

La conferenza stampa Bce e le buste paga non-agricole Usa tengono i trader col fiato sospeso

Ieri nel corso delle sessioni europea e statunitense le divise globali si sono mosse in rialzo contro la banconota verde. L’euro si è smosso dal minimo a 1,2585 per dirigere verso 1,2635 e chiudere la sessione Usa a 1,2615. Il dollaro australiano è invece partito da un minimo a 0,8685 per chiudere a 0,8735 dopo aver toccato un massimo a 0,8745. Analogo discorso per lo yen giapponese, mossosi da 109,94 a 108,90 e chiudendo la sessione Usa in prossimità del suo massimo di tutti i tempi. Le difficoltà dell’economia del Giappone hanno infatti alimentato le aspettative per nuove misure di stimolo da parte della banca centrale al fine di ridare slancio alla crescita. Stamattina lo yen cede 10 punti ed è scambiato a 108,79; il dollaro australiano ha invece recuperato 56 punti e si attesta a 0,8789; il Kiwi ne ha guadagnati 48 e viaggia a 0,7834. L’ufficio di Statistica dell’Australia ha frattanto pubblicato i numeri delle approvazioni dei permessi edilizi e della bilancia commerciale: i primi sono cresciuti del 3% ad agosto, mentre la seconda ha registrato un deficit inferiore a quello del mese precedente, rispettando ampiamente le previsioni della vigilia.

Il dollaro Usa cede 15 punti ed è scambiato a 85,85. Ieri il prezzo dei titoli di Stato Usa sono lievitati dal momento che gli investitori hanno preferito fare incetta di asset sicuri quali bond e oro per via di una contrazione registrata nell’attività manifatturiera Usa e delle notizie riguardanti un caso di Ebola. Il rapporto sull’occupazione ADP ha evidenziato che i posti di lavoro nel settore privato sono cresciuti di 213mila unità nel mese di settembre, stampandosi poco al di sopra delle previsioni. La spesa nelle costruzioni si è invece ridotta dello 0,8% durante il mese di agosto, nonostante una previsione che puntava a una crescita del +0,5%. L’indice manifatturiero ISM si è invece stampato a 56,6 dopo il 59 di agosto, contro le attese che puntavano a un 58,5.

Ieri gli indici europei si sono mossi in ribasso dopo che i dati della produzione manifatturiera nell’Eurozona si sono rivelati particolarmente insoddisfacenti, con la prima contrazione dell’attività tedesca in oltre 15 mesi. Il DAX (Germania) e il FTSE (Gran Bretagna) hanno perso entrambi l’1%. La piazza borsistica londinese ha quindi registrato le difficoltà delle prime compagnie minerarie dell’Australia, con le azioni di BHP Billiton a -1,4% e quelle di Rio Tinto a -0,4%.

Le notizie del primo caso di Ebola negli Stati Uniti hanno scombussolato i piani degli investitori, con i mercati a interrogarsi sugli effetti di lungo periodo sul turismo nel caso in cui l’epidemia dovesse diffondersi. A ciò si aggiungano le numerose proteste di Hong Kong, che non hanno risparmiato neppure la Festa Nazionale cinese mentre le autorità di Pechino lasciavano fare i manifestanti senza tentare di disperdere i loro numerosi assembramenti.

La sessione odierna sarà dominata dall’attesa per le decisioni di Mario Draghi, poi rese note durante la conferenza stampa prevista nella seconda parte di sessione europea. L’euro ha frattanto recuperato terreno dopo i minimi degli ultimi tempi, crescendo di 14 punti fino a 1,2633 dopo che ieri il minimo era stato a 1,2580. La maggior parte degli investitori si augura che il numero uno della Bce annunci misure di stimolo ulteriori; altri, che Draghi cominci a preparare il terreno per un vero e proprio programma di alleggerimento quantitativo per il futuro prossimo.

Subito dopo la conferenza stampa di Draghi le attenzioni saranno tutte per la banconota verde, dal momento che le voci di un prossimo rialzo dei tassi d’interesse Usa hanno riportato gli investitori a scommettere sul dollaro mentre si fa sempre più consistente la ripresa della prima economia globale. Il dato sull’occupazione di domani sarà cruciale per puntellare (o meno) l’ottimismo sullo stato di salute dell’economia a stelle e strisce, soprattutto dopo che la fiducia dei consumatori Usa ieri è caduta per la prima volta in 4 mesi e le notizie provenienti dal settore manifatturiero della Cina hanno rinnovato i timori circa la tenuta dell’economia globale.

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