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La Benzina Si Muove Nuovamente Al Ribasso Sul Retro Di Un Greggio WTI E Di Un Brent Deboli.

Da
Barry Norman
Aggiornato: Sep 23, 2014, 14:39 GMT+00:00

Ieri Wall Street si muove al ribasso sul retro di un mancato stimolo cinese e dell'inaspettata riduzione delle vendite di case registrata nel mese di

La Benzina Si Muove Nuovamente Al Ribasso Sul Retro Di Un Greggio WTI E Di Un Brent Deboli.

La Benzina Si Muove Nuovamente Al Ribasso Sul Retro Di Un Greggio WTI E Di Un Brent Deboli.
Ieri Wall Street si muove al ribasso sul retro di un mancato stimolo cinese e dell’inaspettata riduzione delle vendite di case registrata nel mese di agosto. Martedì le borse asiatiche sono scambiate su una nota mista poiché i dati cinesi hanno mostrato numeri più forti del previsto, ma la borsa del Giappone è rimasta chiusa per celebrare l’equinozio autunnale. Questa mattina, greggio WTI e Brent si muovono al rialzo sul retro dei forti dati di produzione mostrati da una lettura flash della HSBC. Il combustibile statunitense è scambiato a 91.36$ mentre il Brent si attesta su quota 97,35$.

Stando a quanto mostrato da un sondaggio privato, in questo trimestre  l’economia cinese rimane bloccata nella “marcia bassa” poiché  la lotta delle industrie immobiliari commerciali e residenziali contrasta i miglioramenti della produzione e del trasporto.

Martedì i future del greggio statunitense si muovono al ribasso postando i minimi dell’ultima settimana e mezzo sul retro delle ampie forniture e di rallentamento della crescita economica cinese, il secondo maggior consumatore mondiale di greggio. stando alle dichiarazioni rilasciate dal ministro dell’energia russo, nonostante le sanzioni occidentali imposte contro la Russia a seguito della crisi in Ucraina, sanzioni volte a bloccate le imprese petrolifere e i fondi esteri, il paese sembra intenzionato ad escogitare un piano per incrementare i flussi di petrolio in Cina. Detto questo, Ali al-Naimi, il ministro del petrolio dell’Arabia saudita, sembra minimizzare le conseguenze che il ribasso dei prezzi possono avere sulle esportazioni di greggio. Nel mese di agosto, le vendite delle case negli Stati uniti hanno registrato un inaspettato calo poiché gli investitori si sono allontanati dal mercato, tuttavia non prevediamo un ulteriore ribasso.

I prezzi del greggio continuano ad essere negoziati su una nota leggermente ribassista poiché il ristagno della domanda e l’eccesso delle scorte hanno superato le aspettative di un taglio della produzione da parte dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio. A fronte di ciò, i membri dell’OPEC,  molti dei quali richiedono che i prezzi del greggio si stabilizzino al di sopra dei 100$  per soddisfare le esigenze di bilancio, esamineranno la politica di produzione del combustibile nel corso della prossima riunione prevista per il  27 novembre. La produzione di greggio in Libia è scesa a 700.000 barili giornalieri postando un calo di quasi il 20% rispetto agli 870.000 barili giornalieri della scorsa settimana. Stando a quanto riportato domenica da un portavoce della National Oil Corp (NOC), tale ribasso è certamente dovuto alla chiusura dei giacimenti di  El Sharara e Zawiya.

I trader di cherosene attendono pazientemente l’arrivo delle basse temperature climatiche. La fine dell’estate e l’arrivo delle prime tempeste invernali incrementano le vendite, infatti, il combustibile guadagna 52 centesimi ed è scambiato a 2,6942$. Detto questo, il gas naturale è negoziato al di sotto dei 4$ poiché l’eccessiva produzione e il ristagno della domanda  gravano sui prezzi del combustibile che si attesta su quota 3.902$.

Negli Stati Uniti, il prezzo medio per un gallone di benzina raggiunge i 3,37$, i minimi da febbraio scorso. Stando a quanto riportato dalla GasBuddy, negli ultimi anni, il boom del greggio non convenzionale, ovvero dello Shale oil, ha innescato una forte pressione ribassista sul combustibile, infatti, a livello nazionale, il WTI posta i minimi degli ultimi quattro anni. In uno scenario internazionale, i prezzi del greggio registrano un calo di 15$ a barile. Ricordiamo come nel mese di giugno, il combustibile abbia postato i massimi sul retro delle irruzioni effettuate in Iraq da un gruppo militante dello Stato Islamico, irruzioni che hanno portato all’acquisizione di vaste aree del territorio.

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