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La Banca Centrale Una Superstars del 2013

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Jan 2, 2014, 17:47 GMT+00:00

Il 2013, è finito, andato, concluso e sigillato nei libri. Può essere definito l'anno dei "banchieri centrali". Graham Wheeler, presidente della Banca

La Banca Centrale Una Superstars del 2013

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Il 2013, è finito, andato, concluso e sigillato nei libri. Può essere definito l’anno dei “banchieri centrali”. Graham Wheeler, presidente della Banca Centrale della Nuova Zelanda è diventato una superstar locale e Janet Yellen un nome altrettanto familiare. Ben Bernanke ha intrattenuto più spettatori della regina d’Inghilterra, Mark Carney è passato dalla Banca del Canada a quella d’Inghilterra, lasciando il suo ruolo di co-protagonista a favore di una delle banche centrali più grandi e antiche del mondo, mentre Mario Draghi, invecchiato e ormai stanco di vivere sugli allori, diviene una superstar degna di notevole rispetto. Per lui è giunto il momento di lasciare le redini del gioco. In Australia. Gleen Steens ha guidato il Paese attraverso la crisi finanziaria. Poloz, presidente della banca del Canada ha abbandonato il paese al proprio destino senza fornire un supporto economico. Egli sembra essere il protagonista perdente, colui che non verrà trascritto nei libri di storia, ma abbiamo ancora una nuova superstar: Mr. Kudora, presidente della Banca del Giappone, che riceve un riconoscimento mondiale a seguito delle elezioni del primo ministro Abe. Infatti, il programma avviato da quest’ultimo, congiuntamente al Three Arrow Plan di Abe, ha trasformato anni di deflazione in un accenno di inflazione.

Si dice che all’inizio della primavera una nota società di caramelle inizierà la produzione di trading cards banchiere. Riuscite ad immagine il vostro bambino collezionare trading cards banchiere invece di giocare a pallone?

Diamo ora un rapido sguardo a come questi banchieri hanno colpito le loro valute locali. Da quando la FOMC ha avvito il programma di ridimensionamento monetario, il dollaro è scambiato al ribasso, perdendo  80 punti sul suo range di trading, L’atteggiamento positivo di Bernanke riguardo all’economia degli Stati Uniti ha condotto il trading di fine dicembre alla più alta attività di rischio spingendo il Dow al rialzo e premettendogli di postare nuovi massimi. Tale operazione è stata prontamente seguita dalle altre borse mondiali. L’anno si è concluso su una nota positiva dettata dai forti dati economici provenienti dagli Stati Uniti.

Mentre il dollaro si muove al ribasso, l’euro senza alcun supporto economico e con dati limitati si muove al rialzo postando i massimi e rompendo al di sopra degli 1.38$. Il presidente della BCE, Mario Draghi, quest’anno non ha fatto quasi nulla per supportare la moneta comune, egli si è limitato solamente a rilasciare dichiarazioni.  Nel mese di novembre, la BCE ha tagliato il tasso di rifinanziamento  di 25 punti  sostenendo leggermente  l’economia dell’eurozona ed incrementando la fiducia riposta nella banca. Tuttavia, nel corso dell’anno, Mario draghi si è battuto affinché venissero introdotti molteplici cambiamenti strutturali all’interno dell’Unione europea, modifiche bancarie capaci di prevenire una nuova crisi.

In uno scenario mondiale, il dollaro australiano è negoziato in range medio di 89$, proprio come richiesto da Stevens, che senza intervenire direttamente, senza variare i tassi di interesse e senza avviare una nuova politica, è riuscito ad intimidire delicatamente gli investitori richiedendo una valuta più debole.

Melvyn King  si dimette dall’incarico ricoperto presso la Banca d’Inghilterra, dopo aver guidato il Paese in un ciclo particolarmente difficile che ha visto la banca centrale e il governo inglese prediligere un percorso di austerità, lasciando il suo posto a Carney. Tuttavia le politiche di Melvyn King hanno dato i loro frutti, infatti la banca d’Inghilterra potrebbe essere la prima a prendere in considerazione un aumento dei tassi di interesse. L’economia britannica continua a mostrare una forte ripresa grazie soprattutto alla coppia King-Carney.

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