Italia, Prometeia più ottimista su crescita 2023, centrale Pnrr

MILANO (Reuters) – Prometeia disegna uno scenario di crescita migliore di quello ipotizzato a metà dicembre per l’economia italiana, le cui prospettive restano però strettamente legate ad alcune condizioni, in particolare al rispetto degli impegni fissati dal Pnrr.

La previsione dell’istituto di ricerca economica è di un incremento di 0,7% del prodotto interno lordo di quest’anno – tre decimi oltre lo 0,4% stimato in dicembre – seguito da una lieve frenata a 0,6% nel 2024.

Tre le condizioni necessarie per il concretizzarsi del quadro delineato dal rapporto.

In primo luogo un prezzo dell’energia sui livelli attuali che permetta un rientro dell’inflazione, che riduca la pressione sul potere d’acquisto impedendo la discesa dei consumi.

“L’assenza di shock internazionali permetterà al ciclo industriale di ripartire, mentre gli investimenti finanziati dal Pnrr contribuiranno a colmare il vuoto creato dal venire meno del bonus edilizio del 110%, in un contesto nel quale la politica di bilancio dovrà occuparsi di rientrare dagli elevati livelli di indebitamento, una volta che dal 2024 sarà di nuovo operativo il patto di stabilità e crescita, per quanto riformato” scrive Prometeia.

La seconda condizione è il rispetto degli impegni fissati dal Pnrr, “nonostante le molte difficoltà di attuazione che stanno emergendo mese dopo mese”. Il programma di sostegno Ue, a parere di Prometeia, attiverà quest’anno e il prossimo investimenti pubblici e privati per circa 40 miliardi di euro.

Ultimo requisito per il realizzarsi dello scenario congiunturale è che i risparmi accumulati da famiglie e imprese, specialmente durante la pandemia, fungano effettivamente da ‘cuscinetto’ per superare il rincaro di prezzi e costi.

Allargando lo sguardo alla zona euro, Prometeia vede per il 2023 una crescita media di 0,7%, identica a quella italiana, con forti differenze tra i singoli paesi (-0,1% la stima sul Pil tedesco). Nel corso del 2024 l’economia della zona euro dovrebbe invece accelerare a 0,9%, tre decimi oltre la previsione sulla crescita nazionale.

(Alessia Pé, editing Stefano Bernabei)