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Italia: La duplice faccia del paese più bello del mondo

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Lorenzo Cuzzani
Pubblicato: Nov 13, 2014, 17:51 GMT+00:00

In un momento economico singolare come questo, dove un esecutivo prosegue per la sua strada combattendo contro i dissidi di chi non riesce profondere

Italia: La duplice faccia del paese più bello del mondo
Italia: La duplice faccia del paese più bello del mondo

In un momento economico singolare come questo, dove un esecutivo prosegue per la sua strada combattendo contro i dissidi di chi non riesce profondere unità d’intenti, si delinea un quadro finanziario che definire particolare, risulterebbe un eufemismo.
Si perché è forte l’ambiguità presente nei dati di questi giorni, dove ad una diminuzione esponenziale del PIL del 2,9%, si accompagni un aumento della spesa delle famiglie dello 0,3%, un previsto miglioramento dei consumi privati nel 2015 (+0,6%), che aumenterà anche nel 2016 (0,8%).

Contrariamente a questi indici positivi, si trova il problema legato alle pensioni, il cui valore reale subisce l’erosione della crisi, specialmente in riferimento all’andamento negativo del PIL, cui, complice la Riforma Dini, rischia di operare una svalutazione delle pensioni non indifferente.
Secondo il computo della legge del 1995, il montante contributivo viene annualmente rivalutato in base all’andamento della crescita nominale degli ultimi 5 anni: appare palese come, non essendoci crescita, bensì un saldo occupazionale negativo che si attesti su un parametro del -0,1927% , per la prima volta negativo in 18 anni, coloro i quali andranno in pensione nel 2015, potrebbero ricevere un trattamento pensionistico più esiguo rispetto alle attese. Situazione non prevista per i pensionati già statuiti.

Una situazione non sostenibile, a maggior ragione, considerando la diminuzione del potere d’acquisto sviluppatasi in questi anni come dimensione preponderante della realtà italiana; proprio per ovviare a questa annosa questione, il commissario dell’INPS, Tiziano Treu, in una lettera riservata, ha richiesto al governo di annullare l’effetto della svalutazione delle pensioni determinato dall’andamento negativo del PIL.
Una richiesta che sembri aver ricevuto semaforo verde, considerando la soddisfazione apparsa in un commento dell’INPS, dopo un incontro avvenuto in commissione lavoro al Senato tra lo stesso commissario Treu e il direttore generale del medesimo istituto, Mauro Nori, in riferimento ai casi previdenziali più spinosi “sono finiti, restano soli casi specifici”.

A fare da contraltare alla difficile vicenda occupazionale, ci pensano i mercati e le imprese italiane quotate, che fanno registrare discreti aumenti di produzione con titoli che volano in borsa.
In primis, c’è da evidenziare il successo di Salini Impregilo, il cui titolo vanti un rialzo del 7,40%, il giorno dopo aver confermato la guidance per il 2014, alla luce dei risultati dei primi nove mesi. Il confronto del titolo con il FTSE Italia Mid Cap, su base settimanale, mostra la maggiore forza relativa dell’impresa rispetto all’indice, evidenziando la concreta appetibilità del titolo da parte dei compratori.

Una giornata positiva anche per Piazza Affari nel suo complesso, dove si assiste ad un lieve rialzo con il FITSE MIB che avanza di 18.769 punti: qui le migliori Blue Chip sono: Banca Popolare di Milano, che segna un significativo progresso del 2,65%, il giorno dopo aver alzato il velo sui conti. Segue Banca Popolare dell’Emilia Romagna, che si attesta su una importante risalita del 2,47%.
Segnali importanti per il sistema bancario italiano, uscito con le ossa rotte per le critiche relative agli stress test della BCE e determinato a dimostrare il suo valore in maniera concreta.

Ultimo, ma non meno importante, il dato relativo al settore energia, dove, se è vero che Enel registra una flessione dello 0,54%, Erg può gioire per aver maturato un utile netto di 75 milioni di euro nei primi nove mesi, in aumento del 112% rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente.
Anche qui, una risposta incoraggiante per il comparto energia, settore strategico di un paese, l’Italia, sempre in debito d’ossigeno per il suo sostentamento.

A chiudere il cerchio dell’ambiguità, tutta italiana, tra trend positivi e negativi, ci pensa un politico, Beppe Grillo, che in un momento in cui il Bel Paese necessiti di investimenti stranieri portatori di capitali e liquidità che muovano l’economia, presenti una campagna referendaria anti-euro al Parlamento UE a Bruxelles. Tornare alla Lira, non solo sarebbe un’ipotesi poco plausibile, ma renderebbe l’Italia, non, appetibile, ma bersaglio di speculatori stranieri di ogni tipo che gioverebbero del cambio favorevole fagocitando imprese e attività a valori molto inferiori a quelli reali.
In un momento in cui la credibilità del Paese è fortemente in gioco a causa del rispetto degli accordi presi, dello “scontro” Italia-UE sulla legge di stabilità, si aggiunge un ulteriore elemento di attrito che chiude quella duplicità, tutta italiana, sul volersi complicare l’esistenza anche quando sarebbe meglio proseguire per un sentiero comune.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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