Per fotografare al meglio la situazione economico-finanziaria italiana, concentrando l'analisi sulla bilancia commerciale nazionale, sarà opportuno
Per fotografare al meglio la situazione economico-finanziaria italiana, concentrando l’analisi sulla bilancia commerciale nazionale, sarà opportuno avvalersi ancora una volta dei dati forniti dall’ISTAT, così da avere una dimensione concreta da considerare.
Nel mese di settembre, il settore delle importazioni ha avuto un aumento del del 7,4% su base annua (con una crescita del 2,1% al netto degli effetti di calendario), mentre si è attestato su un livello del +1,5% sul mese precedente. Le importazioni vantano un incremento tendenziale del 3,3% e congiunturale dell’1,6%.
Nello stesso mese, la bilancia commerciale si è chiusa con un avanzo di 2 miliardi, in progresso rispetto allo stesso periodo del 2013 (+0,7 mld); al netto dell’energia, il surplus e stato di 5,6 miliardi.
Nel terzo trimestre del 2014, rispetto al trimestre precedente, si assiste ad un leggero calo sia dell’export sia dell’import (-0,2% per entrambi i flussi).
L’aumento congiunturale dell’export è sostenuto dalle vendite verso i mercati extra UE (+4,1%), viceversa, l’export verso l’area UE è in flessione (-0,7%).
A settembre la crescita delle vendite all’estero risulta maggiore al netto dei prodotti energetici (+1,9%) ed è trainata dai beni strumentali (+5,6%), risposta importante delle imprese, in un momento in cui soffrono vi è una flessione del settore.
L’incremento congiunturale delle importazioni è anch’esso principalmente determinato dalla crescita degli acquisti dall’area extra UE (+3,3%). In forte aumento l’import di prodotti energetici (+7,9%) e beni strumentali (+2,8%). Sempre nel mese di settembre, l’aumento tendenziale delle importazioni è dovuto alla forte crescita degli acquisti dall’area UE (+6,2%). La crescita tendenziale dell’export è sostenuta per Belgio (+29,9%), paesi Opec (+20,6%) e Stati Uniti (+13,3%).
E’ possibile notare come l’Italia segua un trend, seppur con diversi volumi e livelli di crescita, vantato da realtà più solide, le cui condizioni siano avvantaggiate da un punto di vista di domanda di prodotti esportabili (paesi Opec), da una burocrazia più performante (Belgio), da quantità di risorse non disponibili né raggiungibili (Usa).
Un segnale di forza non indifferente, per un paese che stia provando ad uscire da una situazione complicata come quella contingente.
Proseguendo la disamina sulla crescita, è possibile notare come si registri un rilevante progresso di due importanti settori: quello dei mezzi di trasporto, esclusi gli autoveicoli, con uno uno sviluppo del 27,7% e quello degli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici, aumentati del 16,5%. Gli acquisti da India (+20,3%) e Spagna (+20,0%) sono in marcata crescita, attestandosi sul +20% i primi, sul 20% i secondi.
L’import di mezzi di trasporto (esclusi gli autoveicoli) ha raggiunto il 29,6%, e l’import di articoli in pelle, escluso l’abbigliamento è in forte espansione (+16,7%).
Appare palese come in un momento in cui il PIL continui a trainare il paese in un baratro profondo, pesando come una zavorra davvero grave, la bilancia commerciale possa essere essere quell’ancora di salvezza poderosa e forte che che aiuti la “nave Italia” a navigare verso acque più basse e con meno mulinelli: acque sicuramente non tranquille, ma uscire da una tempesta richiede sempre tempo.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.