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Incertezza: la nemesi del dollaro

Da:
Bob Mason
Pubblicato: Feb 23, 2017, 14:49 UTC

Durante le odierne sessioni europea e degli Stati Uniti, i mercati hanno ben poco da prendere in considerazione. I dati definitivi sul Pil del quarto

Incertezza: la nemesi del dollaro

Durante le odierne sessioni europea e degli Stati Uniti, i mercati hanno ben poco da prendere in considerazione. I dati definitivi sul Pil del quarto trimestre e l’indice Gfk sul clima dei consumatori, che registra una flessione nel mese di marzo, non sono riusciti a trattenere il rialzo dell’euro.

Il ribasso subito dal dollaro nella giornata di mercoledì è stato di durata relativamente breve. La mossa è stata innescata dalla pubblicazione dei verbali della riunione del Fomc, il cui tono è stato interpretato dai mercati come da colomba, nonostante il sentimento positivo nei confronti dell’economia degli Stati Uniti e la necessità di attuare presto una manovra restrittiva.

La realtà è che le probabilità di un innalzamento dei tassi a marzo sono di gran lunga inferiori alla norma. Pertanto, l’assenza di un chiaro impegno ad aumentare i tassi a marzo non è stata tanto dannosa come da alcuni ipotizzato. A ogni modo, qualora la Fed avesse annunciato chiaramente di essere seriamente impegnata ad attuare una manovra restrittiva tra poche settimane, il rialzo del dollaro sarebbe stato di molto superiore

I dati macroeconomici sugli Stati Uniti pubblicati nella giornata di oggi sono limitati alle richieste settimanali di sussidio di disoccupazione. Difficilmente la lettura sarà in grado di influire sull’andamento del dollaro nel corso della giornata, a meno di un risultato al di sopra delle 300000 unità. A ogni modo, i mercati devono ora considerare l’effetto di un dato sempre più importante per la Fed e per altre banche centrali: l’incertezza.

Trump e la sua amministrazione sono perfettamente capaci di lasciare la Fedm gli Stati Uniti e gli altri paesi nella piena incertezza. A marzo, l’indice Gfk del clima dei consumatori ha registrato una flessione. Tale declino riflette la preoccupazione dei lavoratori del settore delle esportazioni tedesco per il presidente degli Stati Uniti e le sue politiche protezioniste.

Nello scorso fine settimana, il vicepresidente della Fed, Fischer, ha dichiarato che la Fed continuerà a svolgere il proprio mandato, concentrandosi sugli indicatori economici e sulle previsioni per l’inflazione e il mercato del lavoro. Gli ultimi verbali del Fomc lasciano intendere come l’incertezza sia ancora diffusa: prima di attuare la manovra, i membri del comitato desiderano maggiore chiarezza. Se aspettano che Trump renda chiare le politiche della sua amministrazione, il Fomc potrebbe dovere attendere molto a lungo. L’ultima decisione di posticipare la riforma del sistema tributario riflette bene l’inesperienza della nuova amministrazione repubblicana.

La situazione deve migliorare e le promesse di riforma fiscale e di importanti misure di stimolo devono essere mantenute nei prossimi mesi. Ora, la vera domanda è per quanto tempo il Fomc intende mantenere la politica monetaria invariata. Trump mira al deprezzamento del dollaro e pare avere trovato un modo per ottenerlo.

Per quanti puntano sul rialzo del dollaro, la buona notizia è che nel Fomc vi sono diversi falchi e anche la presidente della Fed, Yellen, pare più favorevole del solito a una manovra restrittiva. Per ora, i mercati continuano a non essere convinti. Probabilmente, nel corso della giornata, risuoneranno le dichiarazioni rilasciate alla fine della scorsa settimana da Mester, membro del Fomc privo del diritto di voto, secondo cui la Fed non intende sorprendere i mercati con un innalzamento dei tassi.

Nella prima parte della giornata, nonostante la reazione agli ultimi verbali del Fomc, il dollaro è riuscito a muoversi in rialzo. Trump è rimasto relativamente tranquillo e i mercati si sono concentrati sull’andamento positivo dell’economia degli Stati Uniti come fattore in grado di sostenere il dollaro.

Alla redazione di questo articolo, con i mercati che si concedono una pausa a seguito della delusione per i verbali del Fomc, l’indice del dollaro spot si attestava a quota 101,35, in rialzo dello 0,04%.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

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