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In apertura di sessione i mercati valutari stanno ancora sonnecchiando

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Barry Norman
Pubblicato: Oct 17, 2014, 18:46 GMT+00:00

Le divise asiatiche aprono contrastate nei confronti del dollaro Usa, in una sessione che non vedrà la pubblicazione di alcun dato economico di rilievo.

In apertura di sessione i mercati valutari stanno ancora sonnecchiando

Le divise asiatiche aprono contrastate nei confronti del dollaro Usa, in una sessione che non vedrà la pubblicazione di alcun dato economico di rilievo. Se i numeri del settore abitativo statunitense dovessero confermare le previsioni, che puntano a un miglioramento, potrebbero comunque supportare le transazioni della sessione nordamericana. Ieri l’indice DX è stato il protagonista di scambi tutto sommato modesti, quantomeno rispetto a quelli degli scorsi giorni: la banconota verde viaggia al momento a 84,93, mentre l’euro e la sterlina rispettivamente a 1,2803 e 1,6086. Stamattina il dollaro ha aperto piatto, laddove le altre divise principali sono incappate in perdite dolorose e in piccolo guadagni. Il discorso del presidente Fed Yellen, atteso più tardi in giornata, potrebbe rianimare un po’ le cose, anche se alla luce delle parole che ha già avuto modo di esprimere in apertura di settimana, non dovrebbe fare rivelazioni poi così sorprendenti. Di fatto, ci si aspetta che ribadirà quanto già detto dai suoi colleghi del Fomc durante l’ultima riunione di settembre.

L’indice DX ha perso ieri circa lo 0,2% per via delle dichiarazioni del membro Fomc Kocherlakota il quale sostiene che la banca centrale dovrà ritardare la conclusione del suo alleggerimento quantitativo. Sentimenti di mercato ribassisti hanno comunque portato a un innalzamento della domanda di valute dal basso rendimento, fatto che assieme ai dati economici favorevoli provenienti dagli Stati Uniti ha impedito al dollaro Usa di incappare in perdite peggiori. La divisa statunitense ha toccato un minimo di metà sessione a 84,84 prima di chiudere le transazioni del giovedì a 85,04.

Le richieste di sussidio per la disoccupazione relative alla settimana conclusasi l’11 ottobre sono diminuite di 23mila unità per un totale di 264mila domande, dopo esser lievitate sino a 287mila la settimana precedente. A settembre la produzione industriale è invece cresciuta dell’1% contro il -0,2% di agosto; il tasso di impiego degli impianti produttori si è attestato al 79,3% contro il 78,7% di agosto. L’indice di attività manifatturiera della Fed di Philadelphia ha perso 1,8 punti, cadendo a ottobre sino a 20,7 dopo i 22,5 di settembre. L’indice del mercato abitativo NABH si attesta infine sul livello dei 54, in calo dal 59 di settembre.

Quella di ieri è stata un’altra sessione dolorosa per le quotazioni dell’euro, che ha perso lo 0,2% a causa di dati economici regionali ancora una volta insoddisfacenti. Come se non bastasse, i sentimenti di mercato ribassisti di inizio sessione hanno sospinto ancora più verso il basso il valore della divisa europea. Il fatto che però anche il dollaro attraversasse un momento di debolezza ha impedito all’euro di incappare in perdite peggiori. La divisa comune ha così toccato un minimo di metà giornata a 1,2704 prima di chiudere a 1,2807. Il saldo della bilancia commerciale italiana ha segnato un surplus di 2,06 miliardi di euro nel mese di agosto, in calo rispetto ai 6,92 di luglio. Nel mese di settembre l’indice IPC dell’Eurozona è rimasto invariato al +0,3%, mentre la lettura finale core dell’indice IPC ha stampato un +0,8% per il mese di settembre dopo il +0,7% di agosto. La bilancia commerciale di Eurolandia ha registrato un surplus pari a 15,8 miliardi di euro nel mese di agosto, in aumento rispetto ai 12,7 di luglio.

Stamattina la sterlina britannica è scambiata piatta a 1,6087 dopo i guadagni della scorsa settimana ed esser lievitata del +0,4% nella sessione di ieri per via delle difficoltà che hanno colpito il dollaro Usa. Sentimenti di mercati ribassisti emersi in apertura di sessione le hanno comunque impedito di realizzare guadagni maggiori. La divisa ha toccato un massimo di metà sessione a 1,6096 prima di chiudere a 1,6087. Lo yen nipponico viaggia infine a 106,35 contro il dollaro Usa e a 136,16 contro l’euro. La mancanza di dati economici di rilievo ha reso la sessione odierna particolarmente tranquilla.

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