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Il Tesoro tuona sulle recenti voci sulla prossima Manovra

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Lorenzo Cuzzani
Aggiornato: Aug 18, 2016, 16:04 GMT+00:00

“Circolano in questi giorni sui media indiscrezioni sulla manovra sui conti pubblici che il Governo dovrà varare a ottobre con la prossima legge di

Il Tesoro tuona sulle recenti voci sulla prossima Manovra

“Circolano in questi giorni sui media indiscrezioni sulla manovra sui conti pubblici che il Governo dovrà varare a ottobre con la prossima legge di bilancio. Si tratta di ipotesi e cifre prive di fondamento”.

Questa la stentorea affermazione di Via XX Settembre.

Il Dicastero dell’Economia non ha gradito rimbalzi di notizie prive di fondamento relative alla prossima Manovra, sottolineando come ogni tipo di informazione al riguardo sia da considerare non obiettiva.

Infatti: “Si tratta di ipotesi e cifre prive di fondamento; E’ assolutamente prematuro ora fare congetture”.

Un diktat apodittico, specie se motivato dalla considerazione per la quale i provvedimenti dipendano dai nuovi obiettivi di finanza pubblica contenuti nella nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, che vedrà la luce solo a settembre (termine 20/9), fatte salve le decisioni che il Governo si riserverà in seguito.

Tra i responsabili della netta presa di posizione del Mef c’è il quotidiano La Stampa, secondo la quale le misure finanziarie adottate in autunno ammonteranno a 30 miliardi di euro, acuendo ancor di più, per usare un eufemismo, le disparità d’opinioni con l’UE.
Al riguardo è utile riportare la recente intervista del n.2 del Tesoro Morando, secondo cui si rende necessario un superamento della soglia del 2% nel rapporto deficit/pil (attualmente 1,8%) affinché la Manovra rispetti i vincoli comunitari.

Così il Viceministro: “L’Italia si trascina problemi strutturali, dal debito al cattivo funzionamento delle istituzioni economiche, che amplificano le conseguenze negative dell’incertezza che colpisce l’economia globale”.
Il che suggerisce che il modo migliore per superare la situazione contingente sia velocizzare riforme strutturali che garantiscano il corretto andamento del sistema-paese.

Morando chiude la propria disamina affermando: “Le parti sociali trovino un accordo e il Governo, con la legge di bilancio, potrà mettere altri 500 milioni per finanziare la tassazione agevolata al 10% del salario di secondo livello. Dobbiamo insistere sulla riduzione della pressione fiscale su lavoro e impresa. Dopo gli 80 euro bisogna tornare sull’Irpef, intervenendo sulle aliquote. In alternativa si possono fiscalizzare quote dei contributi previdenziali”.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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