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Il Ritrovato Ottimismo sui Mercati Globali Spinge l’Oro in Ribasso

Da
Barry Norman
Pubblicato: Jan 30, 2015, 18:39 GMT+00:00

Dopo essere fluttuate per buona parte della sessione, giovedì pomeriggio le azioni USA registrano un forte movimento in rialzo. Il clima di ottimismo

Il Ritrovato Ottimismo sui Mercati Globali Spinge l’Oro in Ribasso

Dopo essere fluttuate per buona parte della sessione, giovedì pomeriggio le azioni USA registrano un forte movimento in rialzo. Il clima di ottimismo potrebbe essere stato favorito dal rapporto del Dipartimento del Lavoro USA che indica, nella settimana conclusasi il 24 gennaio, un calo nelle richieste di sussidi di disoccupazione, ai minimi degli ultimi 14 anni. Le piazze europee hanno chiuso la sessione di giovedì perlopiù in leggero rialzo. Le azioni del comparto energetico hanno invece registrato una performance debole, in corrispondenza di un prezzo del petrolio che si muove in prossimità dei minimi degli ultimi sei anni. Gli investitori continuano a tenere sotto osservazione la situazione in Grecia, dove oggi i titoli azionari bancari, dopo il crollo dei giorni precedenti, hanno registrato invece un rialzo.

Pagando il fatto che i trader, incoraggiati da questo clima di maggiore ottimismo, sembrano attratti dagli investimenti ad alto rischio, giovedì l’oro ha perso quota attestandosi a 1256,60, in ribasso del 2%. Intanto i mercati asiatici, tenuti sotto pressione dai timori per la crescita globale che frenano la propensione al rischio degli investitori, registrano invece un ribasso. L’oro ha sperimentato un’inversione rialzista del trend, guadagnando 5,10 punti per attestarsi a 1261, ben al di sotto dei 1300 di inizio settimana. L’argento ha recuperato 165 punti per attestarsi a 16.938, anch’esso ben al di sotto dei $ 18 di inizio settimana. Il platino, condizionato dall’andamento degli altri metalli preziosi, si attesta a 1225,90.
Nell’annuncio di mercoledì, la Fed ha dichiarato che l’economia USA sta crescendo a un ritmo sostenuto, invitando ancora però ad avere pazienza prima di decidere effettivamente un aumento dei tassi di interesse di riferimento. La prospettiva di tassi di interesse più alti potrebbe spingere gli investitori a ritirare il proprio capitale investito in metallo prezioso, un bene che non produce interessi. Il crollo dei prezzi del petrolio esercita una pressione ribassista anche sui prezzi dell’argento; la forza del dollaro e i ribassi dei metalli di base hanno spinto ulteriormente i prezzi al ribasso. La Federal Reserve, sebbene intenzionata a prendersi il tempo necessario prima di aumentare i tassi di interesse, si mostra fiduciosa riguardo la crescita dell’economia USA. L’eventuale aumento dei tassi di interesse provocherebbe un spostamento degli investimenti dai beni rifugio verso investimenti ad alto rischio come le azioni ed esercita una pressione al ribasso sui metalli preziosi.
Nel frattempo i mercati terranno sotto osservazione i dati sul Prodotto Interno Lordo del quarto trimestre, alla ricerca di indizi sulla stato di salute dell’economia.

Il rame questa mattina continua a perdere terreno attestandosi a 2,443, in scia ai ribassi di ieri e andando a registrare il minimo degli ultimi sei anni. A indebolire ulteriormente il sentiment di mercato sono state anche le notizie secondo le quali il primo consumatore al mondo di metalli preziosi, la Cina, starebbe verificando il taglio dell’obiettivo di crescita economica al minimo degli ultimi 11 anni, attorno al 7% per il 2015. I scia a un calo di domanda di metallo fisico in Cina che potrebbe premere al ribasso i prezzi LME, il rame fisico sul mercato locale è stato scambiato con uno sconto sul contratto front month di future ShFE. Il rame non ha ottenuto un supporto neanche dopo che tre rappresentanti in del settore hanno dichiarato a Reuters che la Cina sarebbe interessata all’acquisto di 100.000 t di rame raffinato per il 2015 dal mercato internazionale.

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