Il Rapporto sull’Occupazione negli Usa Spinge al Rialzo il Biglietto Verde

La coppia EUR/USD, dopo la pubblicazione di un rapporto sulle buste-paga del settore non agricolo al di sopra delle aspettative, ha rotto il minimo dell’agosto 2012. Stando ai dati del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti, nel mese di settembre l’economia avrebbe prodotto 248.000 nuovi posti di lavoro; gli economisti si aspettavano un incremento di soli 215.000 nuovi posti di lavoro. Anche il tasso di disoccupazione, per la prima volta dal 2008, è sceso sotto il 6%; in questo scenario aumentano la probabilità che la Federal Reserve proceda a un aumento dei tassi di interesse nel 2015.

La coppia GBP/USD è sotto attacco su due diversi fronti. A inizio sessione, la sterlina ha perso oltre l’1% in seguito la pubblicazione dell’indice PMI del terziario di Market Economics, a conferma del fatto che in Gran Bretagna la crescita economica stia perdendo slancio. Dopo aver aggiunto ad agosto il massimo degli ultimi 10 mesi, a 60,5, l’indice di Markit è sceso a 58,7; i trader si aspettavano una flessione a 59. Dopo i segnali di debolezza d’inizio sessione, la sterlina britannica è scesa ulteriormente in scia alla pubblicazione del rapporto sull’occupazione statunitense.
I futures sull’oro Comex hanno stampato un nuovo minimo annuale e si stanno rapidamente avvicinando al livello di fondo del 31 dicembre 2013, a $ 1185. Dopo una lunga fase di consolidamento, a innescare la recente ondata di vendite è stato ancora una volta il rialzo del dollaro Usa, salito in seguito al rapporto sull’occupazione Usa.

Il rafforzamento dell’economia potrebbe provocare un aumento dei tassi di interessi e i tassi di interesse renderebbero più appetibile la valuta statunitense. Dal momento che l’oro è quotato in dollari, il rialzo del dollaro rende l’oro meno conveniente per gli investitori che detengono valuta estera.

Dopo un periodo di sofferenza di tre giorni, sottoposto a una forte pressione della vendita, giovedì i futures sul petrolio greggio per il mese di novembre hanno sperimentato un rimbalzo. Oggi, a inizio sessione, il movimento ha avuto un seguito, ma gli investitori non potevano sostenere ulteriori rialzi, e si è arrivati a un’inversione intraday.

Nonostante i tentativi di formare un livello di fondo di breve termine verificatisi nelle ultime due settimane, il petrolio greggio non poteva sperimentare un rally prolungato a causa dei fondamentali fortemente ribassisti. La sovrapproduzione negli States, in Russia e in Arabia Saudita sta sovrastando la domanda. Secondo le dichiarazioni dell’Agenzia per le Informazioni sull’Energia Usa, questo trend dovrebbe continuare anche nel 2015.

Nel breve periodo, potrebbero presentarsi rally di copertura short provocati principalmente da eventi di natura geopolitica, ma se lasciati alle normali dinamiche di domanda e offerta, i prezzi rimarranno probabilmente sotto una forte pressione per un lungo periodo