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Il rapporto sulle buste paga non-agricole Usa domina la sessione di trading

Da
Barry Norman
Aggiornato: Jun 7, 2015, 08:56 GMT+00:00

Il rapporto ufficiale sull’occupazione negli Stati Uniti, meglio noto come rapporto sulle buste paga non-agricole, sarà pubblicato quest’oggi e dominerà

Il rapporto sulle buste paga non-agricole Usa domina la sessione di trading

Il rapporto ufficiale sull’occupazione negli Stati Uniti, meglio noto come rapporto sulle buste paga non-agricole, sarà pubblicato quest’oggi e dominerà le oscillazioni del dollaro e delle sue controparti valutarie nei giorni a venire. Nonostante le sollecitazioni del Fmi, se il dato dovesse rivelarsi superiore alle attese è probabile che assisteremo al rialzo dei tassi nel corso del mese di settembre. Il rapporto di ieri del Fmi è comunque l’ultimo segnale, in ordine di tempo, del rallentamento dell’economia statunitense: benché l’organizzazione si aspetti che nel 2015 l’economia a stelle e strisce crescerà del 2,5%, se confermata l’espansione coinciderà con quella dello scorso anno.

La speranza di diversi analisti era invece che il 2015 potesse costituire l’anno del rilancio definitivo dell’economia americana. Ancora ad aprile, il Fmi prevedeva una crescita del 3,1%; oggi, invece, sono troppi i fattori che rallentano l’economia statunitense. Grazie al rapporto settimanale sulla disoccupazione di ieri, rivelatosi migliore delle attese, il dollaro Usa ha riguadagnato slancio, crescendo di 19 punti fino a 95,69. Oggi l’attenzione dei trader e della Fed sarà tutta per il rapporto mensile sulle buste paga non-agricole: l’istituto centrale, in particolare, impiegherà il dato ufficiale per stabilire le tempistiche del rialzo dei tassi nel 2015. I dati di ieri hanno evidenziato che nell’ultima settimana di maggio le richieste di sussidi per la disoccupazione sono calate di 8mila unità fino a quota 276mila, alimentando l’ottimismo per il rapporto ufficiale di oggi. Anche se le previsioni parlano di un incremento di 225mila nuovi posti di lavoro, gli analisti sospettano che il mercato si sta preparando a una lettura migliore delle attese. Grande attenzione sarà posta anche alla crescita salariale, che fino a questo momento si è rivelata sottotono.

Nel corso della sessione asiatica il biglietto verde ha fluttuato attorno quota 124,30¥ con gli investitori incapaci di abbandonarsi a transazioni particolarmente aggressive dopo che nella notte gli ultimi dati economici Usa si sono rivelati contrastanti. Anche se il rapporto occupazionale privato ADP relativo al mese di maggio ha battuto ogni previsione, l’indice ISM sull’attività delle aziende a maggio si è rivelato più debole di quanto preconizzato. Il dollaro si è portato al di sopra di quota 124,50¥ dopo aver guadagnato terreno sul dollaro australiano, indebolito da indicatori economici australiani inferiori alle attese, ivi comprese le performance commerciali nel mese di aprile. L’Aussie ha guadagnato 13 punti per essere negoziato a 0,7697: si tratta di una decisa correzione dopo il calo di ieri dovuto ai dati sulle vendite al dettaglio e al commercio entrambi inferiori alle attese. Stamattina il Kiwi è negoziato a 0,7135 in rialzo di 5 punti mentre i trader rimangono in attesa del rapporto occupazionale statunitense di oggi.

L’euro ha perso 26 punti ed è scambiato a 1,1230$ a causa del rafforzamento del biglietto verde e, soprattutto, delle vicende legate alla crisi del debito greca. La valuta europea era riuscita a portarsi oltre quota 1,13 dopo che le autorità di Atene avevano promesso che avrebbero rimborsato oggi, venerdì 5 giugno, una tranche del prestito ricevuto dal Fmi. Successivamente, il governo Tsipras ha comunicato ai creditori che avrebbe eseguito un unico pagamento alla fine del mese. Il Fmi ha acconsentito alla richiesta di mettere assieme le quattro tranche di questo mese, ovvero 1,5 miliardi di euro. Atene dovrà rimborsare l’importo entro il 30 giugno.

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