Il rafforzamento del dollaro USA contribuisce al calo dei future sull'oro dal recente massimo, ma ha avuto un ruolo anche il crollo del prezzo del
Il rafforzamento del dollaro USA contribuisce al calo dei future sull’oro dal recente massimo, ma ha avuto un ruolo anche il crollo del prezzo del petrolio greggio verificatosi in seguito all’annuncio della fine di uno sciopero di tre giorni da parte degli operai Kuwaitiani.
Dopo essere salito a quota $ 1259,80 e aver superato il massimo di ieri, il mercato ha cominciato a cedere terreno, per concludere a $ 1250,40, in ribasso di $ 3,90 (-0,31%).
Martedì il metallo ha ricevuto supporto dai dati per il mese di marzo sull’avvio di nuove case negli Stati Uniti, che indicano una contrazione superiore al previsto; i permessi di edificazione hanno raggiunto i minimi di in un anno. La notizia ha spinto il dollaro in netto ribasso, poiché rappresenta una conferma di un incremento graduale dei tassi di interesse da parte della Fed.
L’oro è stato sostenuto anche dall’impennata del prezzo dell’argento; i future con scadenza a luglio mercoledì hanno infatti tentato un rally fino a toccare il massimo degli ultimi 11 mesi. Dietro la forza del mercato dell’argento, la domanda industriale e gli acquisti speculativi dalla Cina.
Mercoledì il contratto sull’argento maggiormente negoziato alla Shanghai Gold Exchange si è mosso in rialzo per la 10ª sezione nelle ultime 11, con un rialzo del 3% circa che ha portato il mercato al massimo degli ultimi sei mesi.
Le partecipazioni nei prodotti ETF garantiti in argento sono vicina ai massimi dal 2004, contribuendo a rally. Da inizio anno i sei ETF sull’argento seguiti da Reuters sperimentano un afflusso di circa 30 milioni di once.
Inoltre, recentemente gli speculatori hanno comprato una maggiore quantità di argento piuttosto che di oro a causa di un rapporto di prezzo distorto. Ritengono che agli attuali livelli rispetto all’oro, l’argento sia un buon affare.
Mercoledì anche il platino tocca un massimo molti plurimensile, trascinando con sé i future sul palladio prima di cedere terreno. I future sul platino con scadenza a luglio raggiungono un massimo di $ 1022,40 prima di precipitare a $ 1012,80 in chiusura di sessione, in ribasso di $ 2,90 (-0,29%). I future sul palladio con scadenza a giugno postano un movimento simile, tentando un rally fino a $ 589 prima di effettuare un pullback e attestarsi poco sopra i $ 583,25, in rialzo di $ 1,10 (+0,19%).
Platino e palladio generano una maggiore domanda dall’industria rispetto all’oro, e il prezzo sale in scia ai recenti dati positivi sul consumo in Cina, dove il ricorso a nuovi titoli di debito sembra aver innescato una ripresa del settore manifatturiero, degli investimenti e della spesa domestica.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.