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Il Presidente Cinese Xi Jinping Denuncia i Dazi Commerciali di Trump alla World Trade Organization

Da:
Alberto Ferrante
Aggiornato: Apr 15, 2018, 11:50 UTC

La guerra commerciale di Trump contro la Cina è destinata a impattare pesantemente sui mercati internazionali, e la risposta asiatica, ancora poco netta, potrebbe sbilanciare ulteriormente l'equilibrio commerciale mondiale.

Trump

Il presidente cinese Xi Jinping ha confermato la seria intenzione di lottare per difendere il libero scambio, presentando una denuncia commerciale alla World Trade Organization, contro i dazi posti da Trump sull’alluminio e sull’acciaio. Inoltre, il governo cinese, attenendosi strettamente alla prassi stabilita dagli accordi internazionali, ha chiesto un periodo di consultazione della durata di 60 giorni, per tentare di risolvere la disputa nella maniera più pacifica possibile. Xi Jinping ha anche incontrato Christine Lagarde, direttrice del Fondo Monetario Internazionale, affermando di voler continuare a salvaguardare le regole internazionali, sostenendo il libero scambio, e la liberalizzazione dei commerci e degli investimenti, e chiedendo apertamente la collaborazione della comunità internazionale nel difendere una causa che finisce per colpire indirettamente l’economia globale.

Intanto, Trump continua a seguire la sua linea di condotta aperta a febbraio, minacciando di imporre altri dazi per un valore complessivo di 100 miliardi di dollari e di bloccare gli investimenti tecnologici cinesi negli Stati Uniti, che sempre più spesso si declinano tramite acquisizioni, joint venture o altri accordi. Nonostante ciò, il presidente americano si dichiara aperto ai negoziati con la Cina, mentre molti repubblicani chiedono al governo di rivedere le proprie decisioni, che hanno ormai arrecato un danno commerciale di oltre 50 miliardi di dollari.

Anche il portavoce del Ministero del Commercio cinese, Gao Feng, ha confermato che le parti non stanno ancora negoziando e che la Cina rigetta le misure unilaterali di protezionismo commerciale attuate dall’America. In tal senso, sono state smentite le aperture del presidente Xi Jinping sulle tariffe per l’importazione di automobili in Cina, che nulla hanno a che fare con la recente disputa commerciale. Gao Fang ha precisato che sarebbe fuorviante definire la scelta del presidente come una concessione agli Stati Uniti. Si può parlare invece di una strategia cinese per aprire il mercato, che si coniuga con la decisione della Banca Centrale Cinese di consentire agli investitori stranieri di entrare nei trust e nei settori del leasing finanziario e del credito al consumo entro il 2018.

Inoltre, la Cina ha intenzione di aumentare i limiti di proprietà straniera al 51 per cento nelle società’ di gestione titoli e gestioni fondi.


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Sull'Autore

Dopo la laurea in Economia Aziendale a Catania inizia a scrivere per diverse testate, prevalentemente di cultura, tecnologia ed economia. Con stretto riferimento alla collaborazione con FX Empire, iniziata nell’Aprile del 2018, ha curato una rubrica su analisi di premarket in Europa, prima di concentrarsi su analisi tecnica di materie prime, cambi valutari e criptovalute.

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