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Il Pil del Giappone e le vendite al dettaglio in Nuova Zelanda battono entrambi le stime

Da
Barry Norman
Pubblicato: Feb 16, 2015, 17:41 GMT+00:00

Venerdì scorso Wall Street ha chiuso in positivo grazie al nuovo incremento dei prezzi del greggio, in ulteriore rialzo dopo il balzo in avanti di

Il Pil del Giappone e le vendite al dettaglio in Nuova Zelanda battono entrambi le stime

Il Pil del Giappone e le vendite al dettaglio in Nuova Zelanda battono entrambi le stime
Venerdì scorso Wall Street ha chiuso in positivo grazie al nuovo incremento dei prezzi del greggio, in ulteriore rialzo dopo il balzo in avanti di giovedì. Gli indici azionari europei si sono mossi anch’essi in territorio positivo beneficiando dei robusti dati di crescita tedeschi e dalla ripresa delle azioni elleniche. I trader hanno infatti reagito positivamente alle ultime notizie provenienti dall’Europa e soprattutto all’ultima tornata di dati favorevoli sulla crescita del Pil.

Stamane il Nikkei si è mosso in rialzo dopo che gli ultimi dati economici hanno evidenziato l’uscita dalla recessione dell’economia nipponica, cresciuta del +2,2% su base annua nell’ultimo trimestre del 2014, tanto da premiare i numerosi sforzi del premier Abe finalizzati a rimettere in moto il paese dopo decadi di stagnazione economica e nonostante il peggioramento del quadro economico globale. L’espansione è stata comunque inferiore al +3,7% stimato dagli analisti di Reuters, facendo pensare che la ripresa della terza economia globale sia ancora fragile: da un lato per via del fatto che la fiducia dei consumatori non si è ancora pienamente ripresa; dall’altro per le difficoltà economiche globali che pesano sulle esportazioni del Giappone. Gli indici azionari nipponici si sono mossi in rialzo al seguito di quelli statunitensi, capaci di toccare un nuovo massimo record mentre il rapporto ufficiale sanzionava l’uscita dell’economia giapponese dalla recessione.

Il Topix ha guadagnato il +0,6% portandosi a 1.458,69 alle 12:40 pm di Tokyo, con tre indici azionari in rialzo per ciascuno in contrazione. La scorsa settimana l’indice era cresciuto del +2,3%. Il Nikkei 225 Stock Average è avanzato del +0,5% a 10.008,96, mentre lo yen si apprezzava del +0,2% a 118,47 dollari, rafforzandosi per il terzo giorno di fila.

La scorsa settimana lo yen è cresciuto del +0,3% contro il biglietto verde mentre alcuni analisti ben addentro alle mosse della Banca del Giappone spiegavano che per il momento l’istituto centrale ha escluso di ricorrere a nuovi stimoli monetari poiché questi sarebbero controproducenti: finirebbero infatti per deprezzare la valuta e danneggiare la fiducia degli investitori. La banca centrale si riunirà questa settimana. Lo yen viaggia frattanto a 118,52 in rialzo di 22 punti sul dollaro Usa dopo essersi deprezzato del 28% contro la divisa Usa da quando il primo ministro Abe vinse le elezioni nel dicembre 2012, promettendo che avrebbe rimesso in moto l’economia del paese con le sue politiche espansive pro-crescita (Abenomics). Il deprezzamento dello yen ha permesso il rilancio dell’export nipponico ma ha anche aumentato i costi delle importazioni e danneggiato la fiducia dei consumatori.

Stamattina il dollaro australiano e il dollaro neozelandese viaggiano entrambi in territorio positivo sfruttando il deprezzamento del dollaro Usa. L’AUD è scambiato a 0,7783 in rialzo di 25 punti mentre il Kiwi è a 0,7498 in rialzo di 43 punti dopo che le vendite al dettaglio in Nuova Zelanda si sono rivelate migliori delle attese: i dati economici hanno infatti evidenziato un incremento delle vendite del +1,7% nell’ultimo trimestre del 2014 contro il +1,3% atteso dagli analisti. La lettura sottolinea il miglioramento della spesa locale in consumi dopo che la ripresa del mercato del lavoro e il calo degli interessi sui prestiti hanno supportato la domanda interna. La crescita della fiducia dei consumatori è una delle ragioni per cui il governatore della banca centrale Wheeler ha deciso di non intervenire sul tasso ufficiale di sconto, che per il momento rimane al 3,5%.

L’AUD ha guadagnato terreno sfruttando le ultime parole dei vertici della banca centrale australiana; la valuta potrebbe inoltre beneficiare del contenuto dei verbali della riunione di politica monetaria targata Reserve Bank of Australia di febbraio, quando l’istituto tagliò al nuovo minimo record il tasso d’interesse del paese (2,25%). I verbali potrebbero inoltre suggerire le prossime mosse sui tassi della banca e se dovremo attenderci un nuovo taglio già nel corso di marzo.

Il resto della sessione sarà dedicato alla riunione dell’Eurogruppo di questa sera, incentrata sulla crisi del debito in Grecia, che potrebbe generare una certa volatilità di mercato. L’euro ha intanto guadagnato 18 punti dal momento che sembra sempre più possibile il raggiungimento di un accordo; al momento è scambiato a 1,1409.

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