Berenberg torna a interessarsi alle banche italiane, ponendo più di un dubbio sulla stabilità del sistema finanziario tricolore. L’analisi della
Berenberg torna a interessarsi alle banche italiane, ponendo più di un dubbio sulla stabilità del sistema finanziario tricolore.
L’analisi della più antica banca tedesca prende le mosse da criticità costituite da due elementi: qualità dell’attivo e adeguatezza patrimoniale.
Secondo gli analisti teutonici è opportuno considerare come gli elementi di cui sopra possano subire (e secondo le loro stime) subiranno effetti negativi in virtù della scarsa liquidità di alcune banche minori (Banco Popolare, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca), dalle quali partirebbe un effetto domino difficile da scongiurare.
A questo riguardo, commentano gli analisti: “fatichiamo a prevedere una domanda per le tre banche italiane in cerca di capitale nei prossimi mesi. Ci preoccupiamo che il bail-in di una banca italiana possa causare una reazione a catena con effetti su tutto il sistema bancario europeo”.
Nella disamina tedesca c’è anche spazio per citazioni pseudo catastrofiche, dal momento che il report si lancia in un paragone particolare con la Teoria del Caos: “quando una farfalla svolazza le sue ali in una parte del mondo, alla fine può causare un uragano in un altro. La situazione delle banche italiane può testare questa teoria”.
Sorvolando su parallelismi di natura squisitamente soggettiva, risulta utile soffermarsi sul fondamento delle valutazioni di Berenberg. Secondo gli analisti, il vero problema sarebbe la presenza concreta ma non manifesta di perdite su crediti, infatti: “E’ chiaro dalla proposta di fusione del Banco Popolare e della Banca popolare di Milano che esistono perdite su crediti nascoste nel settore bancario italiano”.
Il report si riferisce alla necessità, da parte del Banco Popolare, di raccogliere 1 miliardo di euro di nuovo capitale come copertura esclusiva sui non performing loans, quindi attacca: “Crediamo che questa sia la prova che ci sono significative ulteriori perdite sui crediti ancora da cristallizzare nel sistema. Se venisse determinato il prezzo delle esposizioni deteriorate delle banche italiane, vediamo la possibilità di significative e ulteriori svalutazioni”.
Il quadro che appare da questa prima parte della disamina tedesca fornisce una prospettiva che rasenti la dimensione di pericolo, lanciando un allarme che non può essere ignorato.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.