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Il mercato valutario concentra l’attenzione su tre banche centrali

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Jul 21, 2016, 09:55 GMT+00:00

I trader concentrano l'attenzione su una settimana in cui si svolgeranno le riunioni di tre banche centrali. La serie è aperta dalla Bce nella giornata di

Il mercato valutario concentra l’attenzione su tre banche centrali

I trader concentrano l’attenzione su una settimana in cui si svolgeranno le riunioni di tre banche centrali. La serie è aperta dalla Bce nella giornata di oggi, con il vertice seguito dalla conferenza stampa di Mario Draghi. Nelle prime ore della mattinata, la coppia EUR/USD guadagna qualche punto, venendo negoziata a quota 1,1034, prossima al margine inferiore della sua gamma di oscillazione.

Al contempo, il dollaro si muove in lieve ribasso a quota 97,04, dopo diversi giorni di apprezzamento generato da dati fortemente positivi sulle vendite al dettaglio, l’occupazione e il mercato immobiliare. La Federal Reserve si riunirà nella prossima settimana, un giorno prima del vertice della Banca del Giappone. Secondo molti analisti, le principali banche centrali seguiranno l’approccio della Banca d’Inghilterra, non intervenendo fino alla fine di agosto o a settembre. Nella scorsa settimana, la Banca d’Inghilterra ha sorpreso i mercati, mantenendo sia la politica monetaria sia i tassi invariati. Mark Carney ha rassicurato i mercati che la Banca d’Inghilterra è pronta ad agire, se necessario. Più o meno, Carney ha assicurato che le misure di stimolo verranno introdotte alla riunione di agosto. La sterlina ha sperimentato un andamento decisamente volatile, pur rimanendo tra quota 1,31 e quota 1,33. Nella mattinata di oggi, la valuta britannica è stabili a quota 1,3249. I dati sull’occupazione nel Regno Unito, pubblicati nella giornata di mercoledì, sono stati piuttosto positivi, contribuendo alla stabilità della sterlina. I dati sull’occupazione hanno spinto la divisa britannica in rialzo sulle altre valute.

Nella giornata di giovedì, il dollaro è salito ai massimi delle ultime sei settimane contro quella valuta rifugio che è lo yen. La propensione al rischio degli investitori rimane, infatti, elevata, spingendo le borse e i rendimenti dei titoli del debito degli Stati Uniti in rialzo a favore del dollaro. Verso la conclusione della sessione, l’euro si è mosso in ribasso in attesa della riunione della Bce. Sebbene si prevede che Francoforte mantenga la politica monetaria invariata, il mercato si aspetta che la Bce suggerisca che adotterà nuove misure espansive, forse già a settembre. Il dollaro ha guadagnato lo 0,3%, salendo a 107,210 yen dopo aver toccato quota 107,460, il massimo dal 7 giugno. Il dollaro aveva raggiunto quota 106,875, un massimo registrato a giugno prima che i risultati del referendum sulla Brexit venissero resi noti. Attualmente, la coppia viene negoziata a quota 107, 26, in rialzo dello 0,04%.

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Nella giornata di mercoledì, lo S&P 500 e il Dow Jones hanno segnato nuovi massimi storici, con il secondo in rialzo per la nona sessione consecutiva grazie agli ottimi risultati di Microsoft, che hanno sostenuto entrambi gli indici.

Marketwatch scrive che la Bce si prepara alla prima riunione sulla determinazione dei tassi dal referendum sulla Brexit del 23 giugno. In generale, gli analisti si aspettano che Francoforte dia dei chiari suggerimenti su nuove misure espansive, ma senza intraprendere alcuna azione.

In una nota, Elwin de Groot, stratega senior per l’Eurozona di Rabobank, sostiene: “Misurare l’impatto della Brexit richiederà più tempo e la riunione di settembre pare un’occasione più logica. Ci aspettiamo che Draghi affermi che vi sono misure di stimolo già stabilite ancora da attuare, che potrebbero contribuire a bilanciare le conseguenze della Brexit.”

Francoforte sta già offrendo prestiti a tassi ultrabassi alle banche, acquistando titoli di società private e titoli di Stato e mantenendo i tassi di interesse ai minimi storici, nel tentativo di far aumentare la crescita e l’inflazione.

Alla riunione della Bce di giugno, alla vigilia della Brexit, Draghi aveva avvertito che avrebbero potuto esservi conseguenze “significative” per l’Eurozona, anche per il commercio e per i mercati finanziari. Ora, a quasi quattro settimane dal referendum britannico, gli analisti stanno studiando i dati economici per comprendere l’impatto della Brexit e il suo significato per gli sviluppi della politica monetaria della Bce.

Subito dopo la riunione della Bce, i trader inizieranno a concentrarsi sul Fomc. Sebbene non sia atteso alcun cambiamento, la dichiarazione continua a rivestire un’importanza fondamentale.

In questa settimana, la Banca del Giappone rappresenta il maggiore fattore di rischio. Con il programma di stimolo monetario senza precedenti, la Banca del Giappone ha acquistato più di un terzo del debito pubblico. In confronto, la Federal Reserve detiene meno del 20% dei titoli del debito pubblico degli Stati Uniti, anche dopo lo sforzo dell’allentamento quantitativo per sostenere l’economia. Le casse stracolme della Banca del Giappone evidenziano la sfida che la terza potenza economica mondiale deve affrontare. In vista della riunione sulla politica monetaria del 28-29 luglio, gli investitori scommettono che la Banca del Giappone attuerà, infine, nuove misure espansive.

Gli strateghi di Citigroup hanno interpellato i clienti e i dipendenti della banca in merito alle aspettative sulla riunione della Banca del Giappone di questo mese. Finora, sono state raccolte circa 170 risposte: il 70% ritiene che la Banca del Giappone attuerà misure di stimolo nel corso di questo mese.

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