Il mercato del greggio si muove al ribasso postando nuovi minimi in prossimità del range di trading dei 90$. La mossa prende piede mercoledì sul retro del
Secondo un sondaggio Reuters, nel mese di settembre le scorte OPEC postano i massimi degli ultimi due anni sul retro di un incremento della produzione in Libia e in Arabia Saudita, aumento mostrato anche da altri produttori del Golfo. Tale surplus, porta inevitabilmente i prezzi del greggio al di sotto dei 100$. Stando a quanto riportato dal rapporto ufficiale, le scorte di benzina si muovono al ribasso perdendo 1,84 milioni di barili per attestarsi su quota 208.5 milioni di barili, i minimi da novembre 2012, mentre le scorte dei distillati, che comprendono gasolio e olio combustibile postano un calo di 2,89 milioni di barili raggiungendo i 125,7 milioni di barili. I prezzi della benzina registrano un rincaro di 1,24 centesimi o dello 0,5% per attestarsi su quota 2,4497$. Ieri, su scala nazionale, i prezzi delle pompe di benzina rimangono invariati 3,333$ a gallone, i minimi dallo scorso febbraio, almeno stando a quanto riportato da AAA, il più grande gruppo di automobilismo statunitense .
Dopo aver postato un forte calo nella sessione di mercoledì, il mercato del gas naturale si muove al rialzo guadagnando 4 punti. Il combustibile è scambiato a 4,033$ sul retro di una forte presa di beneficio effettuata dai trader in attesa del rilascio del rapporto settimanale d’inventario. Ricordiamo, inoltre come un cambiamento delle temperature climatiche influenzi notevolmente l’andamento del mercato. A tale proposito, ci sembra opportuno segnalare come, nella giornata di martedì, dopo quattro giorni di ascesa, i future del gas naturale degli Stati Uniti postano un calo dell’1%, sul retro di un cambiamento delle temperature climatiche. I meteorologi, prevedono temperature più alte del previsto, pertanto, nelle prossime due settimane, la domanda di cherosene dovrebbe ridursi.