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Il Greggio WTI E Il Brent Si Muovono Al Rialzo Insieme Ai Metalli

Da
Barry Norman
Pubblicato: Oct 29, 2014, 17:21 GMT+00:00

Questa mattina il mercato il mercato del greggio WTI si muove al rialzo guadagnando 28 centesimi ed é negoziato a 81.81$ mentre il Brent posta un rincaro

Il Greggio WTI E Il Brent Si Muovono Al Rialzo Insieme Ai Metalli

Questa mattina il mercato il mercato del greggio WTI si muove al rialzo guadagnando 28 centesimi ed é negoziato a 81.81$ mentre il Brent posta un rincaro di 29 centesimi ed é scambiato a 96.30$ sul retro di un dollaro debole che ha consentito ai trader di acquistare il prodotto a buon mercato. Ricordiamo come la Goldman Sachs abbia recentemente parlato di un possibile ribasso dei prezzi del greggio e del mercato aurifero, ribasso dettato da una massiccia produzione di scisto che potrebbe danneggiate l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio riducendo il controllo che quest’ultima ha sulla gestione dei prezzi mondiali. L’Arabia Saudita, il più grande esportatore di petrolio al mondo, non ha più “la capacità di spingere i prezzi al di sotto dei costi di produzione dello scisto statunitense” poiché la mossa ridurrebbe  ulteriormente i costi di produzione degli Stati Uniti e i profitti sauditi. Le previsioni effettuate dalla Goldman Sanchs sembrano esatte, poiché i paesi membri dell’Opec iniziano a mostrare una forte preoccupazione per i propri bilanci, spesso guidati dal greggio. Ricordiamo come, attualmente i prezzi del combustibile statunitense e di quello europeo siano nettamente al di sotto della media e come in passato l’Opec avrebbe potuto innescare un rincaro dei prezzi semplicemente “chiudendo i rubinetti”.

L’aumento dei consumi in altri prodotti  come quello della benzina potrebbe presentarsi come spesa reale nei mesi di novembre e dicembre. Stando a quanto dichiarato da Stephen Stanley, capo economista presso l’Amherst Pierpont Securities, i consumatori investiranno parte dei propri guadagni nel commercio al dettaglio soprattutto nel periodo di vacanza poiché il ribasso dei prezzi della benzina potrebbe incentivare i viaggiatori, inoltre, per il quarto trimestre, si prevede un lieve incremento del PIL. Secondo la AAA, martedì la media nazionale per gallone di benzina senza piombo ha raggiunto i 3.03$ e 6 centesimi postando un calo di 0,31$ rispetto al mese precedente. Il calo dei prezzi del greggio potrebbe essere una boccata d’aria per l’economia degli Stati Uniti. Stando a quanto dichiarato da Standley “Ogni centesimo sui prezzi della benzina destagionalizzati dovrebbe avere un valore di circa $ 1 miliardo.” “Nel corso dell’anno …. questo influisce di tre o quattro decimi sul PIL”

Martedì i prezzi dei metalli di base sul London Metal Exchange. Il nickel registra un guadagno del 5,2% poiché  gli analisti ipotizzano che il divieto indonesiano sulle esportazioni non subirà cambiamenti. I prezzi degli altri metalli si muovono al rialzo registrando un incremento dell’1,6%. Sempre nella sessione di martedì il mercato aurifero si muove leggermente al rialzo, i future dell’oro sul Comex guadagnano 10 centesimi l’oncia per attestarsi si quota 1229.40$ l’oncia. Il ferro perde 80 centesimo ovvero l’1% ed é scambiato a 78.89$ a tonnellata. Questa mattina il metallo giallo si stabilizza in prossimità dei 1230$ l’oncia, registrando lievi guadagni sul retro delle odierne dichiarazioni Fed. Ricordiamo come nella giornata di oggi, la Federal Reserve rilascerà le proprie dichiarazioni relative ad un possibile incremento dei tassi d’interesse statunitensi, tuttavia la banca potrebbe anche decidere di mantenere i suddetto tassi ai livelli attuali ancora per un pó. L’esito dell’ultima riunione Fed, riunione di due giorni che si concluderà nella giornata di oggi, potrebbe anche mostrare la fine del programma di ridimensionamento, programma che é stato ampiamente supportato dalla ripresa economica statunitense. Concludendo, segnaliamo come la scelta di mantenere i tassi di interesse agli attuali livelli per un periodo più lungo del previsto potrebbe supportare mercati come quello aurifero. I future dell’oro degli Stati Uniti rimangono quasi  invariati e si attestano su quota 1,229.30$ l’oncia.

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