Questa mattina i prezzi del greggio continuano muoversi al rialzo, il WTI guadagna 17 centesimi ed è negoziato a 97.37$ mentre il Brent registra una
L’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio ha deciso di mantenere invariato il suo tetto massimo di produzione giornaliera a 30 milioni di barili, sulla base della Promessa ricevuta da parte dei suoi membri Iraq e Iran riguardante un possibile incremento della produzione nel 2014, notizia che ha sollevato numerose preoccupazioni circa un potenziale eccesso di offerta, soprattutto se la produzione di greggio libico venisse ripristinata e la produzione statunitense di greggio di scisto continuasse ad aumentare. Questa settimana, i Ministro del petrolio iracheno, Abdelkarim al-Luaybi, ha dichiarato che il Paese spera di aumentare le esportazioni nel corso del prossimo anno, portando gli attuali 2.4 milioni di barili giornalieri verso i 3.4 milioni di barili, inoltre ha dichiarato che l’Iran inizierà ad esportare greggio non appena verranno diminuite le attuali sanzioni così come previsto dall’accordo internazionale stipulato per ripristinare il programma nucleare del Paese.
Mercoledì, durante la prima della riunione dell’Opec sulla produzione di petrolio, tenutasi a Vienna, il ministro del petrolio iraniano Bijan Zanganeh, ha dichiarato apertamente ai giornalisti che il Paese è in grado di ritornare rapidamente alla sua piena capacità di esportazione pari 4 milioni di barili giornalieri.
Nonostante l’evidente presenza di ostacoli “politici” notata dal Ministro, egli dichiara quanto segue: “Non abbiamo nessuna difficoltà tecnica che ci impedisca di espandere le nostre esportazioni e tornare ai 4 milioni di barili giornalieri. Crediamo che sia un nostro diritto aumentare le esportazioni”.
Ricordiamo come il mese scorso, gli alleati occidentali e l’Iran, abbiano raggiunto accordo, di valore storico, riguardo al controverso programma nucleare dell’Iran. In attesa dei negoziati per un accordo più ampio, lo Stato islamico ha accettato di congelare parte del suo programma in cambio di una riduzione di circa 7 miliardi di dollari statunitensi sulle sanzioni. Secondo Zanganeh, le esportazioni iraniane di greggio sono state ridotte a circa 1,2 milioni di barili giornalieri contro i 2,5 milioni di barili esportati giornalmente nel 2011.
Questa mattina il gas naturale si muove al rialzo guadagnando 22 punti ed è negoziato a 3.984$, avvicinandosi sempre di più al livello dei 4$, grazie soprattutto alle basse temperature che hanno colpito gli Stati Uniti e che hanno portato ad un costante incremento della domanda del combustibile volto all’uso domestico, tuttavia il ribasso dei prezzi grava sul distillato pertanto il greggio per uso domestico registra un calo della domanda. A fronte di ciò, l’olio adibito al suddetto uso perde 19 punti ed è scambiato a 3.0524$.