Questa mattina i prezzi del greggio ampliano il proprio rally sulla scia di un dollaro debole che ha supportato il mercato. Il greggio guadagna 7
I prezzi del greggio statunitense potrebbero chiudere aprile con un rincaro di quasi il 23% mentre quelli del Brent potrebbero registrare un incremento del 20%, postando i massimi guadagni mensili da maggio del 2009, anno in cui l’economia mondiale iniziava a riprendersi dalla crisi finanziaria. Mercoledì i prezzi del greggio guadagnano quasi il 2% dopo essere stati ostacolati dalle dichiarazioni rilasciate dall’Amarco, la compagnia nazionale saudita, dichiarazioni che annunciavano un riassetto organizzativo della società.
La crescita è stata in parte guidata dall’idea che quel significativo surplus di greggio che dall’estate scorsa ha innescato un forte crollo dei prezzi possa diminuire in previsione di un picco della domanda stagionale dei conducenti i statunitensi.
Il gas naturale si muove in rialzo guadagnando solo 1 punto in previsione dell’odierno rilascio del rapporto d’inventario EIA. il combustibile è scambiato a 2,592$. Mercoledì i future del gas naturale guadagnano il 2,7%. Contemporaneamente, nonostante le previsioni che vedono un possibile calo della domanda nelle prossime due settimane, anche i future del greggio si muovono in rialzo mentre attendono di conoscere la posizione del governo sulle scorte.
Secondo la Thomson Reuters Analytics l’ultimo bollettino meteorologico della Global Forecast System per le prossime due settimane prevede temperature al di sopra della media nei 48 stati degli Stati Uniti, con una domanda di 60 hdd.
L’EIA potrebbe mostrare un incremento netto delle scorte di 80-85 BCF contro i 90 BCF della scorsa settimana. Ricordiamo come, nella stessa settimana dello scorso anno, le scorte siano aumentate di 77 BCF mentre la media quinquennale si attesta du 55 BCF. Non si prevedono grandi cambiamenti climatici, tuttavia, le temperature negli Stati Uniti rimangono moderatamente miti, scenario che potrebbe incrementare la domanda a breve termine in una stagione spesso caratterizzata da una riduzione dei consumi dettata da temperature più fredde o più calde.