La nuova settimana apre le porte anche ad un nuovo mese e il greggio perde 41 centesimi sulla scia di un dollaro statunitense forte che guadagna terreno
Ricordiamo come, in quell’occasione, l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio abbia deciso di non tagliare la produzione spingendo i prezzi in ribasso. Nonostante il rally delle ultime settimane i prezzi del greggio si attestano ancora nettamente al di sotto dei massimi 2014.
Ricordiamo come l’OPEC abbia mantenuto la produzione collettiva a 30.000 di barili da quando, tre anni fa, ha eliminato le quote individuali. Gli analisti ritengono che il cartello prenderà in considerazione la possibilità si ridurre leggermente tale obiettivo durante la riunione che si terrà il 5 giugno a Vienna.
Il dipartimento dell’energia dell’EIA nel suo rapporto settimanale ha mostrato come nella settimana conclusasi il 22 maggio le scorte di greggio siano diminuite di 2,8 milioni di barili per attestarsi su quota 479,4 milioni di barili. Gli analisti interpellati da Bloomberg avevano previsto un calo di 1,2 milioni di barili. I dati preliminari API stimano un incremento di 1,3 milioni di barili.
I timori a riguardo sono piuttosto prematuri. Alcuni esperti temono che un WTI capace di rimanere al di sopra dei 60$ al barile e la possibile riapertura delle piattaforme inattive per il forte ribasso dei prezzi potrebbero incrementare le scorte di greggio negli Stati Uniti.
Nel suo recente rapporto la Goldman Such ha dichiarato che un rendimento migliore e un costo inferiore del 20% potrebbero spingere i produttori ad incrementare la propria produzione. Il rapporto EIA ha mostrato come nella settimana conclusasi il 22 maggio la produzione statunitense abbia raggiunto i 9,566 milioni di barili giornalieri contro i 9,26 milioni riportati nella settimana precedente e gli 8,47 milioni di barili giornalieri registrati nello stesso periodo dello scorso anno.
Inoltre, stando ad un rapporto rilasciato da Bloomberg scritto da Naomi Christe, i segnali forniti dall’industria superpetroliera non supportano la recente ripresa del mercato. Alcuni analisti ritengono che il mese prossimo l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio avrà mezzo miliardo di barili di greggio pronti per gli acquirenti, con 20 milioni di barili in stoccaggio sulle navi.