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Il Greggio Fa Un Passo Indietro: l’Opec Taglierà La Produzione

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Sep 2, 2015, 14:40 UTC

Dopo tre giorni di rally, questa mattina il mercato del greggio WTI perde 98 centesimi ed é scambiato a 44,42$. Il Brent posta un calo di 38 centesimi per

Il Greggio Fa Un Passo Indietro: l’Opec Taglierà La Produzione

Il Greggio Fa Un Passo Indietro: l'Opec Taglierà La Produzione
Il Greggio Fa Un Passo Indietro: l'Opec Taglierà La Produzione
Dopo tre giorni di rally, questa mattina il mercato del greggio WTI perde 98 centesimi ed é scambiato a 44,42$. Il Brent posta un calo di 38 centesimi per attestarsi su quota 48,81$, il combustibile non é riuscito a rimanere al di sopra dei 50$. Martedì i future del greggio si muovono in ribasso sulla scia dei deboli numeri di produzione mostrati dalla Cina, scenario che ha notevolmente ridotto le aspettative riguardanti un incremento della domanda. I prezzi statunitensi si muovono in ribasso dopo aver guardagnato più del 27% nelle ultime tre sessioni.

“Il ribasso  una normale tecnica di vendita e dopo tre giorni di rally non ci sorprende affatto” queste le parole di Colin Cieszynski, capo stratega di mercato presso la CMC Markets ” Il momentum a breve termine agita i trader che vorrebbero uscire dal mercato”.

Stando a quanto dichiarato da Cieszynski, i numeri sulle scorte di greggio degli Stati Uniti che verranno rilasciati martedì dall’American Petroleum Institute, con un giorno di ritardo, e quelli dell’Energy Information Administration previsti per le prime ore di mercoledì, potrebbero innescare una forte mossa del mercato”.Gli analisti interpellati da Platts  si aspettano un calo settimanale di 800.000 barili di greggio.

I principali produttori di greggio hanno cercato di convincere l’Arabia Saudita, il più grande produttore OPEC, a ridurre la produzione al dine di supportare il drastico calo dei prezzi.

Tuttavia, stando ad una stima effettuata da Platts, nonostante il calo del 15% riportato dall’inizio dell’anno dai prezzi del greggio WTI e da quelli di Brent, nel mese di luglio, la produzione saudita ha raggiunto i 10,45 milioni di barili contro i 10,1 milioni di barili di aprile.

Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal la scorsa settimana, il Venezuela avrebbe chiesto all’Opec una riunione di emergenza volta a prendere in considerazione un possibile coordinamento con la Russia, paese non appartenente all’Opec, per discutere una strategia mirata a bloccare il forte ribasso dei prezzi.

Altri membri Opec, incluso l’Iran che, a seguito del raggiungimento di un accordo con l’Occidente sul programma nucleare e alla conseguente riduzione delle sanzioni potrebbe incrementare la propria produzione, hanno esercitato una pressione sull’Arabia Saudita volta a ridurre la produzione.

Se il Paese dovesse compiere un simile sacrificio e ridurre la propria produzioni i prezzi del greggio si muoverebbero in rialzo consentendo così ad ogni produttore di avere dei benefici.

L’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio ha mostrato come, nonostante l’eccesso dell’offerta mondiale e il conseguente ribasso dei prezzi del greggio , la produzione del gruppo abbia raggiunto i massimi degli ultimi di tre anni.

Nel suo rapporto mensile sul mercato del greggio, il cartello composto da 12 nazioni tra le quali troviamo i principali produttori mondiali di greggio, ha dichiarato che nel mese di luglio i suoi membri hanno pompato 31,51 milioni di barili giornalieri postando i massimi da Maggio del 2012 , con un incremento di 101.000 barili giornalieri rispetto ai il mese precedente. I numeri mostrano un surplus di 1,5 milioni di barili giornalieri rispetto al tetto di 30 milioni di barili giornalieri prefissato dall’Opec durante la riunione di giugno tenutasi a Vienna.

Lunedì, per attutire l’effetto sui prezzi del greggio, l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio ha dichiarato che la cooperazione rimarrà un elemento chiave per il futuro del greggio, pertanto, si é messa subito in moto contattando i principali interessati per un dialogo.

Oltre all’evidente perdita di reddito, necessariamente richiesto per lo sviluppo socio-economico dei paesi appartenenti all’Opec, l’organizzazione temeva che il costante ribasso dei prezzi avrebbe potuto danneggiare la capacità aggiuntiva degli investimenti futuri.

Nell’ultimo bollettino, l’Opec ha dichiarato di non vedere alcuna soluzione imminente che possa contrastare l’attuale sfida del greggio, tuttavia, secondo l’organizzazione, se si riuscisse ad affrontare insieme tali sfide, le prospettive future per il mercato del greggio sarebbero sicuramente migliori di quelle vissute negli ultimi nove mesi da tutti i paesi coinvolti nel settore petrolifero.

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