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Il Greggio Diventa Economico

Da
Barry Norman
Aggiornato: Aug 1, 2014, 16:28 GMT+00:00

I trader energetici hanno ormai terminato la loro ascesa e spingono greggio WTI e Brent al ribasso. Ricordiamo come le recenti tensioni geopolitiche

Il Greggio Diventa Economico
Il Greggio Diventa Economico

I trader energetici hanno ormai terminato la loro ascesa e spingono greggio WTI e Brent al ribasso. Ricordiamo come le recenti tensioni geopolitiche abbiano spinto i prodotti petroliferi a livelli record, tuttavia i trader sono consapevoli del fatto che un simile scenario finirà col spingere i combustibili fortemente al ribasso. Questa mattina il greggio WTI perde 17 centesimi ed è scambiato a 98,01$ mentre il Brent si attesta su quota 105,97$. Sembra assurdo poiché l’aumento del consumo del combustibile, la ripresa economica statunitense e la forte ripresa economica della Cina, dovrebbero supportare i prezzi. I fondamentali sono tutti nella norma e la domanda implicita continua a salire, inoltre, le tensioni in Medio Oriente potrebbero ridurre la produzione libica, per non parlare delle nuove sanzioni contro la Russia, tutti elementi capaci si spingere i prezzi del combustibile al rialzo.

Allora perché il greggio scende? Gli speculatori hanno forse svenduto in concomitanza con la fine del mese per monetizzare i profitti ottenuti e spingere il combustibile nuovamente  in rialzo in un secondo momento?

venerdì i future del greggio statunitense scendono al di sotto dei 98$, proiettando i contratti verso il più grande calo settimanale degli ultimi sette mesi poiché la divulgazione di una notizia che vede una possibile lunga chiusura di una raffineria chiave del paese, congiuntamente ad un calo delle azioni, ha fortemente gravato sul sentimento del mercato. Giovedì, nonostante le forti sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea contro la Russia per le recenti vicissitudini insorte in Ucraina,  tre principali banche russe hanno cercato di assicurare i clienti; gli investitori avevano le risorse necessarie per adempire agli obblighi. Venerdì, il Segretario di Stato americano, John Kerry, ha  chiesto un “cessate il fuoco” di 72 ore, una temporanea interruzione concordata da Israele e Hamas nella loro conflitto nella Striscia di Gaza,  una “tregua di opportunità” che però sembra essere indispensabile per  trovare un terreno comune tra le parti in causa.

Giovedì le azioni statunitensi si muovono al ribasso, il Dow e l’S & P 500 hanno postato il loro primo calo mensile da gennaio  poiché gli investitori sono seriamente preoccupati per la ripresa economica europea, inoltre il default dell’Argentina e l’aumento del costo del lavoro negli Stati Uniti hanno incrementato le preoccupazioni riguardanti i margini aziendali. Venerdì le azioni asiatiche si muovono al ribasso sul retro di un massiccio sell off avvenuto durante la notte, tuttavia  i dati ottimistici provenienti dalla seconda più grande economia mondiale hanno contribuito a ricoprire le perdite.

La svendita delle azioni é stata attribuita ad una serie di fattori, tra cui ricordiamo i deboli dati europei relativi all’inflazione, il default argentino e i lievi guadagni corporativi degli Stati Uniti. Il Dow Jones Industrial Average perde l’1,88% per attestarsi su quota  16,563.30, la mossa cancella tutti i guadagni registrati dalla fine del 2013. Gli analisti sostengono che i prezzi del greggio siano stati messi sotto pressione dalle notizie riguardanti una possibile interruzione dell’attività di un certo numero di raffinerie di greggio nel Mid-West degli Stati Uniti.

Il fatto è che gli inventari si baseranno per lo più sulle scorte stoccate presso l’hub di Cusking, hub sul quale viene quotato il WTI, dove l’offerta in costante crescita rischia di spingere i prezzi in ribasso. Le interruzioni dovute a manutenzioni ordinarie dovrebbero avvenire nel mese di settembre, in concomitanza con la fine della stagione turistica e potrebbero avere un forte impatto sul greggio WTI.

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