Questa mattina il greggio WTI si muove al rialzo guadagnando 44 centesimi mentre il Brent posta un rialzo di 51 centesimi ed è scambiato a 70,47$. Detto
Il rapporto settimanale EIA ha mostrato come la scorsa settimana le scorte di greggio siano diminuite di 3,7 milioni di barili, i mercati avevano previsto un lieve incremento. Detto questo, ci sembra opportuno segnalare come gli analisti avevano previsto un incremento di 1,3 milioni di barili. Dopo il rilascio dei suddetti dati i future del greggio statunitense CLc1 hanno restituito parte dei guadagni iniziali. Le scorte di benzina sono aumentate di 2,1 milioni di barili, contro l’incremento di 1 milione di barili stimato da un sondaggio di Reuter. Inoltre, i dati EIA hanno mostrato come le scorte dei distillati, che includono diesel e cherosene, abbiano riportato un incremento di 3 milioni di barili contro un calo di 180.000 barili precedentemente stimato.
Ricordiamo come i mercati del greggio abbiano registrato una forte volatilità sul retro della decisione presa dall’Opec di non tagliare i livelli di produzione, decisione che ha portato ad un calo del 40% rispetto ai massimi di giugno. Nuove speculazioni sostengono che l’assenza di forti numeri economici, di una domanda significativa e di contrasti geopolitici possa spingere i prezzi del greggio verso nuovi minimi.
Questa mattina il mercato del gas naturale si muove al ribasso; il combustibile è scambiato a 3.790$, tuttavia, ricordiamo come nella giornata odierna verrò rilasciato il rapporto d’inventario EIA. Mercoledì i future del gas naturale postano un calo del 2% sul retro di previsioni meteorologiche che vedono temperature al di sopra della media stagionale anche nelle prossime settimane. La mossa posta il quarto calo consecutivo. A tale proposito, ricordiamo come nelle sessioni precedenti il combustibile abbia registrato un calo dell’11%. In un simile scenario, i future del gas naturale sul Mercantile Exchange di New York chiudono con un ribasso di 6,9 centesimi per attestarsi su quota 3,805$ per milione di unità termiche britanniche, i minimi da ottobre.
Il ribasso postato dal combustibile negli ultimi quattro giorni ha registrato il più grande calo mensile dallo scorso febbraio e la più lunga serie di ribassi da metà ottobre.
Per le prossime due settimane, le previsioni meteorologiche mostrano temperature al di sopra della media stagionale in tutti e 48 i paesi degli Stati Uniti con soli 324 heating degree days (gradi di riscaldamento giornalieri). Stando a quanto riportato da Bloomberg e dal Commodity Weather, le temperature rimarranno al di sopra della media anche nella settimana compresa tra il 7 e il 16 dicembre pertanto non escludiamo la possibilità di assistere ad un ulteriore ribasso del combustibile.