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Il forte ribasso delle borse cinesi fa muovere gli investitori verso lo yen

Da
James Hyerczyk
Pubblicato: Apr 20, 2016, 10:31 GMT+00:00

Nella giornata di mercoledì, lo yen è stato sostenuto dal ribasso del greggio e delle borse. Gli investitori hanno, infatti, cercato rifugio nella valuta

Il forte ribasso delle borse cinesi fa muovere gli investitori verso lo yen

Nella giornata di mercoledì, lo yen è stato sostenuto dal ribasso del greggio e delle borse. Gli investitori hanno, infatti, cercato rifugio nella valuta nipponica a basso rendimento. La coppia USD/JPY ha raggiunto quota 108,829, in ribasso di 0,384 punti ossia dello 0,35%.

I trader hanno reagito positivamente ai dati sulla bilancia commerciale del Giappone, che a marzo ha registrato un avanzo. L’apprezzamento dello yen ha, infatti, ridotto i costi dell’energia e delle altre importazioni, mentre le esportazioni sono crollate. Tuttavia, le autorità nipponiche sono preoccupate dall’apprezzamento del 10% sperimentato dallo yen nel corso dell’anno e dalle sue conseguenze su importazioni e esportazioni.

A marzo di quest’anno, il prezzo medio del petrolio è sceso del 21% rispetto allo stesso periodo del 2015, abbattendo il costo del carburante in Giappone.

Al rialzo dello yen, il primo in tre giorni, ha contribuito anche il governatore della Banca del Giappone, Haruiko Kuroda, affermando che una politica espansiva non è una garanzia di una valuta più debole o di borse in rialzo.

Nella giornata di mercoledì, Kuroda ha, inoltre, affermato che non esiterebbe a prendere ulteriori misure espansive, se necessario.

Nella giornata di mercoledì, la coppia AUD/USD si è mossa in ribasso, ponendo fine a quattro giorni di rialzi sul dollaro. La mossa è stata innescata dall’andamento negativo delle borse cinesi, che hanno subito la perdita più grave da febbraio. Dopo aver raggiunto i massimi degli ultimi 10 mesi nella giornata di martedì, l’Aussie ha ceduto lo 0,5% per venire negoziato a quota 0,7774.

Le massicce vendite che hanno caratterizzato le borse cinesi hanno portato i trader della coppia NZD/USD a riscuotere gli utili, dopo che, nella giornata di martedì, il cambio aveva raggiunto i massimi degli ultimi 10 mesi. Il kiwi ha raggiunto quota 0,7007, muovendosi in ribasso di 0,0035 punti ossia dello 0,50%.

Nella giornata di mercoledì, lo yuan si è mosso in ribasso a seguito del maggiore innalzamento del tasso midpoint da parte della Banca Popolare Cinese dal mese di dicembre.

A Hong Kong, la coppia USD/CNY ha perso lo 0,06%, ossia 40 punti base, per venire negoziata a quota 6,4705, muovendosi in ribasso per la prima volta dal 14 aprile. A Shanghai, lo yuan veniva cambiato a 6,4620 dollari, in perdita dello 0,08% o di 49 punti base rispetto alla chiusura di giovedì e per la prima volta in ribasso dopo tre sessioni consecutive dall’andamento positivo.

Nella giornata di mercoledì, la Banca Popolare Cinese ha nuovamente aumentato il tasso midpoint dello yuan, portandolo a quota 6,4579 contro il dollaro, in rialzo di 121 punti base ossia dello 0,19% rispetto alla giornata precedente. Questo midpoint è il più alto dal 15 dicembre.

Per quanto concerne gli indici azionari, lo Shanghai Composite ha perso il 2,55%, mentre lo Shenzhen Composite ha ceduto il 3,39%. A Hong Kong, lo Hang Seng si è mosso in ribasso dell’1,11%.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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