Il Dollaro Usa Perde Forza Spinto al Ribasso dalle Prese di Beneficio in Vista del Rapporto sull’Occupazione di Venerdì

La giornata di oggi è stata caratterizzata da una certa scarsità di notizie, di conseguenza i mercati di valuta estera e di materie prime hanno registrato movimenti limitati. Il volume degli scambi potrebbe essere sceso anche a causa della riunione della Banca Centrale Europea prevista per giovedì e della pubblicazione del rapporto sulle buste paga del settore non agricolo atteso per venerdì.

La maggior parte dei movimenti di prezzo di oggi sono stati provocati dall’andamento del dollaro Usa. I trader hanno premuto sul dollaro in seguito a un rapporto secondo il quale nel mese di agosto le spese per il consumo sarebbero aumentate dello 0,5%, mentre i dati del mese di luglio sono stati rivisti al rialzo da -0,1% allo 0,0%.

Il rapporto più importante di questa settimana è quello sull’occupazione negli USA, atteso per venerdì; dai dati sulle buste paga i trader si aspettano un incremento di 216.000 nuovi posti di lavoro.

In vista della riunione di politica monetaria della Banca Centrale Europea, giovedì la coppia EUR/USD dovrebbe essere al centro dell’attenzione dei mercati. I trader hanno cercato di valutare l’eventualità probabile che la BCE annunci ulteriori misure di stimolo monetario sotto forma di alleggerimento quantitativo.

La coppia GBP/USD potrebbe trovare un certo supporto nelle incoraggianti dichiarazioni della scorsa settimana da parte del Governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney. Il Governatore ha dichiarato che il momento in cui i tassi di interesse cominceranno a normalizzarsi si sta avvicinando, aggiungendo che, pur non essendovi certezza assoluta, ci si possono comunque aspettare degli aumenti dei tassi.

A questo punto la vera sfida per i trader sarà determinare la tempistica dell’atteso aumento dei tassi da parte della Federal Reserve Usa e della Banca d’Inghilterra. Chi dei due sarà il primo a farlo ne trarrà un vantaggio nel breve termine.

Al Comex lunedì l’oro per il mese di dicembre è rimasto invariato. Potrebbe trattarsi di una reazione all’incertezza legata alle condizioni di ipervenduto tecnico e agli eventi geopolitici in Medio Oriente. All’inizio della scorsa settimana, l’oro aveva sperimentato un rally in seguito ai bombardamenti in Siria, ma il fine settimana il mercato aveva fatto segnare un nuovo minimo. La mancanza di seguito al ribasso dopo la pubblicazione del dati positivi di venerdì sul PIL statunitense potrebbe essere un segnale del fatto che i venditori agli attuali livelli di prezzo non intendano premere su questo mercato.
I trader di fondi sono in netta prevalenza su posizioni short, ma non ci sarà da aspettarsi un rally fintanto che non succeda qualcosa che costringa i fondi speculativi e di materie prime a effettuare un’ondata massiccia di copertura. L’indebolimento del dollaro potrebbe innescare azioni di copertura short, ma ciò non avverrà se non provocato da qualche evento di natura geopolitica.
I futures sul petrolio greggio per il mese di novembre danno segni di aver raggiunto il livello di fondo di breve termine. Il quadro nel lungo termine, a causa dell’eccesso di offerta,è ancora ribassista, ma una leggera azione di acquisto speculativo legato ai recenti avvenimenti in medio oriente ha spinto il mercato al rialzo. Non aspettatevi una forte rialzo a meno che la situazione in medio oriente non comporti una qualche interruzione dei rifornimenti.