Pubblicita'
Pubblicita'

Il dollaro Usa ha messo nel mirino quota-83

Da
Barry Norman
Pubblicato: Sep 2, 2014, 15:59 GMT+00:00

Il dollaro Usa non smette di sorprendere i trader e gli analisti, lievitando sin quasi a raggiungere il livello di prezzo 83 nonostante la chiusura di

Il dollaro Usa ha messo nel mirino quota-83

Il dollaro Usa non smette di sorprendere i trader e gli analisti, lievitando sin quasi a raggiungere il livello di prezzo 83 nonostante la chiusura di ieri dei mercati statunitensi per la Giornata dei lavoratori. La banconota verde ha così guadagnato 16 punti, con gli investitori che abbandonavano i rifugi sicuri per fare incetta di dollari mentre crollavano l’oro e lo yen nipponico. E con l’economia a stelle e strisce che continua a stampare dati positivi, la ripresa statunitense acquista sempre più slancio e la Federal Reserve potrebbe decidere di anticipare il rialzo dei tassi d’interesse. Il dollaro Usa è oggi scambiato a 82,93: la giornata odierna ha in programma poche novità di rilievo, motivo per cui i trader si concentreranno sulle performance manifatturiere dell’economia Usa. La ripresa degli Stati Uniti e i dati favorevoli della scorsa settimana sembrano aver rinnovato l’ottimismo circa il futuro della prima economia del globo, impedendo che il dollaro incappasse in eventuali ribassi.

Se le notizie provenienti dagli Stati Uniti hanno confermato i recenti miglioramenti occorsi nel settore abitativo e sul fronte dell’occupazione – alimentando così le quotazioni del dollaro – quelle che riguardano le performance manifatturiere di Cina ed Eurozona hanno evidenziato un rallentamento che ad agosto è stato superiore alle attese. Sempre nella giornata di ieri il governo dell’Ucraina ha messo in guardia i propri vicini europei dal rischio di un’escalation del conflitto che ormai imperversa da mesi nelle sue regioni orientali. E con l’economia statunitense che continua a migliorare, a fronte delle difficoltà europee e cinesi, è probabile che presto assisteremo al divergere delle rispettive politiche monetarie.

Frattanto la forza del dollaro non smette di incidere sulle quotazioni di yen ed euro, con gli investitori che aspettano con ansia la riunione Bce di questa settimana. Stamattina la divisa comune si è mossa in ribasso per essere scambiata a 1,3119. La riunione di giovedì sarà così molto importante per determinare le possibili risposte dell’istituto centrale a una ripresa economica che tarda a svilupparsi, un’inflazione ormai evanescente e l’assenza di riforme da parte dei paesi dell’Eurozona. Deboli dati economici, crisi in Ucraina e la possibilità di un imminente alleggerimento quantitativo hanno messo sotto pressione l’euro a tutto beneficio del dollaro Usa. E mentre diversi analisti di mercato non ritengono realistico pensare che la Bce possa dare il là a qualche forma di allentamento monetario ulteriore, alcuni invocano a gran voce proprio l’adozione di nuove misure di stimolo. A fronte dei rischi connessi con la crisi in Ucraina e con un’inflazione perennemente bassa, l’eventuale allentamento monetario diviene ogni giorno che passa cosa sempre più probabile.

Volgendo lo sguardo ai mercati asiatici, lo yen muove in ribasso per essere scambiato a 104,82 dopo che i dati economici di fine mese hanno evidenziato il calo della produzione industriale e il rallentamento dell’inflazione in Giappone. A questo punto i trader si aspettano l’intervento della banca centrale nipponica per sospingere il tasso d’inflazione verso il suo target, mentre si accende il dibattito circa le possibilità di successo della seconda e terza freccia dell’Abenomics. Il fatto è che l’economia del Giappone ha risposto marginalmente agli enormi stimoli monetari dello scorso anno. Il dollaro australiano ha intanto reagito agli ottimi dati sulle approvazioni di progetti edilizi e alla decisione di tasso d’interesse della Reserve Bank of Australia: l’AUD è così scambiato a 0,9289, muovendosi in lieve ribasso dopo che l’istituto centrale ha lasciato invariato il tasso d’interesse al record (inferiore) del 2,5%. Il mercato aveva ampiamente previsto tale decisione. Stamattina il Kiwi è infine scambiato a 0,8344, muovendosi anch’esso in ribasso per via dell’ultimo calo registrato sul prezzo delle materie prime.

 

Sull'Autore

Pubblicita'