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Il Dollaro Forte Preme su Valute e Materie Prime

Da
James Hyerczyk
Aggiornato: Dec 3, 2014, 03:44 GMT+00:00

L'indice del dollaro USA oggi ha fatto segnare il massimo degli ultimi cinque anni, esercitando una pressione su euro, sterlina britannica, oro e petrolio

Il Dollaro Forte Preme su Valute e Materie Prime

L’indice del dollaro USA oggi ha fatto segnare il massimo degli ultimi cinque anni, esercitando una pressione su euro, sterlina britannica, oro e petrolio greggio. In mancanza di dati economici rilevanti gli investitori hanno basato le proprie scelte sull’andamento del biglietto verde.

Le coppie EUR/USD e GBP/USD oggi demnbrano camminare sulle acque, in un mercato caratterizzato da un basso volume di scambi; intanto gli investitori riducono le proprie posizioni in vista degli annunci di politica monetaria della Banca Centrale Europea e della Banca d’Inghilterra attesi per il 4 dicembre.

La BCE dovrebbe mantenere i tassi di interesse inalterati ai minimi storici. Gli occhi dei trader saranno puntati sulla conferenza stampa del Presidente Mario Draghi successiva all’annuncio. I trader e gli investitori cercheranno indizi preziosi su misura e tempistica dell’ampiamente anticipato programma di alleggerimento quantitativo (QE).

Il QE, che cosiste nell’acquisto di asset, dovrebbe esercitare una pressione sull’euro perché rappresenta un’immissione di liquidità nel sistema, l’aumento dell’offerta di moneta tende a indebolire la valuta. La misura e la tempistica del QE determineranno la grandezza è la durata del prossimo piano di spesa.
L’avvio dovrebbe lasciare invariati sia il tasso di interesse di riferimento che misure di stimolo. I membri della Banca centrale potrebbero offrire indizi riguardo la tempistica degli aumenti dei tassi di interesse nel 2015. All’ultima riunione, è stato fatto riferimento alla bassa inflazione come a un fattore chiave, e questo potrebbe essere un tema centrale anche nella riunione del 4 dicembre.

Se il mercato continuerà a salire allora continuerà a stampare massimi e minimi crescenti. Il rally di lunedì è stato impressionante e ma tutto ciò che ha fatto è stato stabilire un nuovo livello di fondo crescente e liberare il mercato dai più deboli trader su posizioni short. Il ribasso di oggi potrebbe segnalare il fatto che questo mercato non è ancora pronto per un rally, e che l’oro ha bisogno di scendere ancora per poter contare su una base più solida.

I futures sul petrolio greggio per il mese di gennaio oggi registrano un ribasso dopo il rally di copertura short di ieri legato a fattori tecnici. Proprio come l’oro, il petrolio greggio dovrà costruire una base di supporto dalla quale partire con un robusto rally. Dal punto di vista tecnico, il mercato soffre condizoni di iper venduto e ciò significa che i fondi speculativi e di materie prime per attrarre nuovi venditori dovranno spingere il mercato in alto.
Osservando invece ai fondamentali, la decisione dell’Opec di evitare il taglio della produzione dovrebbe continuare a pesare sui prezzi, almeno fintanto che i produttori USA non accusino una pressione tale da indurli ad adottare misure atte a frenare la pressione delle vendite. Fra queste potrebbe esserci il taglio della produzione e la chiusura di pozzi.

L’azione del prezzo di oggi è in parte legata ad aggiustamenti posizione in vista del rapporto sulle buste paga del settore non agricolo di venerdì. Nel corso del fine settimana, per la prima stima previsto un incremento di 215 000 nuovi posti di lavoro. Quella di oggi ne indica 221 000: potrebbe essere una buona ragione per un rialzo del dollaro USA.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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