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Il dollaro continua a muoversi in rialzo

Da
Barry Norman
Pubblicato: Apr 14, 2016, 08:21 GMT+00:00

Le borse asiatiche si sono mosse in rialzo seguendo l'andamento di Wall Street, con i mercati che reagiscono positivamente all'incremento dei prezzi del

Il dollaro continua a muoversi in rialzo

Le borse asiatiche si sono mosse in rialzo seguendo l’andamento di Wall Street, con i mercati che reagiscono positivamente all’incremento dei prezzi del petrolio. Inoltre, l’inatteso aumento delle esportazioni dalla Cina ha stimolato la propensione al rischio. Mentre l’euro e lo yen si deprezzano, il dollaro ha terminato la sua tendenza al ribasso. Con la stagione dei profitti che entra nel vivo e i risultati dei titoli bancari superiori alle previsioni, l’andamento positivo della valuta statunitense dovrebbe continuare. Nella mattinata di oggi, i dati sull’occupazione in Australia hanno contribuito all’andamento positivo dei mercati.
Con i mercati che iniziano a scontare i dati deludenti sull’economia nipponica, lo yen si è deprezzato dello 0,46%. In Giappone, gli ordinativi di macchinari core sono scesi del 9,2% dopo la riduzione del 15% dello scorso mese. Nella mattinata di oggi, lo yen viene negoziato a quota 109,38, leggermente in rialzo sui recenti minimi. Contro l’euro, lo yen viene negoziato a quota 123,25.

L’Aussie ha perso 12 punti per venire negoziato a quota 0,7641: il deprezzamento è stato limitato dalla pubblicazione dei dati sull’occupazione, risultati superiori alle previsioni. Il rialzo del dollaro ha notevolmente pesato sulle sue controparti. L’Aussie viene negoziato a quota 0,7641. Secondo l’Abc, il deprezzamento del dollaro australiano nella giornata di oggi è imputabile alle dichiarazioni rilasciate da Moody’s. L’agenzia ha, infatti, avvertito che potrebbe tagliare il rating dell’Australia da AAA, qualora il governo di Canberra non includesse un aumento delle imposte nella legge di bilancio, la cui approvazione è prevista per il 3 maggio. Tuttavia, il dollaro australiano è tornato a muoversi in rialzo a seguito di un errore tipografico della Reuters. Inizialmente, l’agenzia di stampa aveva, infatti, battuto il dato sui nuovi posti di lavoro come “260,1mila”, invece di 26100. A febbraio, il tasso di disoccupazione dell’Australia ha registrato un’inattesa diminuzione, con meno persone in cerca di un lavoro. Ciò suggerisce che la Rba, considerando un mercato del lavoro immobile, potrebbe lasciare i tassi di interesse invariati.

A causa del rimbalzo del dollaro, il kiwi ha perso 75 punti per venire negoziato a quota 0,6845, cedendo parte dei guadagni. Nella giornata di mercoledì, il dollaro neozelandese si era mosso in rialzo sulla scia dei dati sul commercio della Cina, risultati superiori alle aspettative. Secondo BusinessDesk, il ribasso del kiwi è imputabile all’apprezzamento del dollaro in vista della pubblicazione del tasso di inflazione degli Stati Uniti. I deboli dati sull’economia neozelandese potevano fare ben poco per limitare gli effetti del rimbalzo della valuta statunitense.

Dopo settimane di stasi, il dollaro è riuscito a riguadagnare un po’ di slancio. Durante la sessione asiatica, dopo l’avvio dell’apprezzamento nella giornata di mercoledì, la valuta statunitense si è mossa in rialzo di 13 punti.

Secondo la Reuters, le prospettive del dollaro rimangono deboli. Dopo essersi mosso in rialzo per un anno e mezzo grazie alle aspettative sull’innalzamento dei tassi di interesse da parte della Fed, il dollaro ha esaurito il suo slancio e molti ritengono che la fase di rialzo di lungo periodo stia per concludersi. Il dollaro èp stato, inoltre, sostenuto dalla speranza di un accordo per la stabilizzazione dell’offerta di petrolio e dal calo delle aspettative circa i nuovi innalzamenti del tasso di interesse negli Stati Uniti.

Secondo Marketwatch.com, per la Federal Reserve avrebbe senso ritardare un nuovo innalzamento del tasso di interesse fino alla ripresa dell’inflazione, come dichiarato dal presidente della Fed di Philadelphia, Patrick Harker, nella giornata di martedì. Durante un discorso alla camera di commercio di Philadelphia, Harker ha affermato: “Il mio approccio alla politica monetaria di breve periodo è più moderato rispetto a qualche mese fa. Potrebbe essere prudente attendere fino all’aumento dell’inflazione prima di attuare un nuovo innalzamento dei tassi.”

Secondo Harker, dato l’andamento dei prezzi del petrolio, l’inflazione potrebbe essere “abbastanza bassa… Forse, anche negativa” nel primo trimestre. Il presidente della Fed di Philadelphia ha, inoltre, notato che, dal 2008, l’inflazione ha superato l’obiettivo del 2% soltanto per due anni.

Harker ha affermato di aver considerato i rischi di una bassa inflazione e di ritenere che, alla luce di ciò, “può valere la pena errare sul lato dell’aggiustamento dei tassi per assicurarci contro le conseguenze della continua riduzione dei prezzi.”

Harker si è dichiarato ottimista circa l’economia nonostante “l’inizio dell’anno sia stato accidentato.”

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