Il dollaro Usa ha ceduto una manciata di punti percentuali nel corso della sessione asiatica del giovedì dal momento che i trader hanno preferito portare
Nel corso della sessione asiatica lo yen è scambiato a 102,76, essendo lievitato ben al di sopra del suo range abituale a seguito dell’intervento del Fomc. Ieri la divisa nipponica si era mossa in territorio negativo, deprezzandosi dello 0,66% dopo che in apertura di sessione si erano fatti più forti i sentimenti di mercato rialzisti al punto da ridurre la domanda per le valute dai bassi rendimenti. Dati economici poco soddisfacenti relativi all’economia del Giappone hanno inoltre contribuito a sospingere verso il basso la valuta di Tokyo, che ha toccato ieri un minimo di metà giornata a 103,08 prima di chiudere a 102,78. Le remunerazioni medie nipponiche sono cresciute dello 0,4% a giugno dopo il +0,6% di maggio: in Giappone la crescita salariale è praticamente ferma, cosa che rischia di danneggiare non poco l’Abenomics del primo ministro che punta invece a una netta crescita dei salari per controbattere l’incremento dell’inflazione ed impedire che questa finisca per intaccare la fiducia dei consumatori e la crescita dell’economia.
Il dollaro australiano si è ribassato di 11 punti a causa di un brusco declino dei permessi di approvazione edile a fronte di un continuo rialzo del prezzo delle abitazioni che sta a sua volta originando una bolla immobiliare. I dati dell’Ufficio di statistica dell’Australia mostrano come il numero di permessi edilizi sia crollato del 5% su base annua per un totale di 15.659. A maggio erano stati 16.425. Allo stesso tempo il kiwi si è mosso al rialzo di 11 punti, scambiato a 0,8502. I rapporti di ieri avevano rivelato un netto calo nel prezzo dei prodotti dei latticini – la fonte di export numero uno della Nuova Zelanda, producendo il ribasso della divisa neozelandese al punto che oggi i trader hanno preferito farne incetta proprio per via della sua relativa debolezza.
Stamattina l’euro è scambiato piatto, appena al di sotto del livello di prezzo 1,34, e dovrebbe continuare a muovere verso il basso. La divisa comune ieri si è mossa al ribasso dello 0,1% a causa del rafforzamento del dollaro Usa. Inoltre, i sentimenti di mercato ribassisti emersi nella seconda parte di sessione hanno esercitato una certa pressione verso il basso sulla valuta europea. I dati economici tutto sommato positivi provenienti dalla regione sono stati comunque in grado di evitare contrazioni maggiori. L’euro ha così toccato un minimo di metà giornata a 1,3365 prima di chiudere a 1,3396. La lettura flash dell’indice dei prezzi al consumo della Spagna ha segnato un -0,3% a luglio dopo il rialzo di +0,1% a giugno; la lettura flash relativa al Pil spagnolo ha invece stampato un +0,6% a giugno dopo il +0,4% del mese precedente. L’euro dovrebbe continuare a ribassarsi anche nella giornata odierna.