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I Trader Spingono L’Oro In Rialzo Sulle Aspettative Che Vedono La Fed Utilizzare Un Tono Dovish

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Sep 17, 2015, 17:23 UTC

Mercoledì, verso fine sessione, i trader hanno spostato le proprie posizioni in previsione dell'odierna decisione Fed. Ieri pomeriggio, infatti, i trader

I Trader Spingono L’Oro In Rialzo Sulle Aspettative Che Vedono La Fed Utilizzare Un Tono Dovish
I Trader Spingono L'Oro In Rialzo Sulle Aspettative Che Vedono La Fed Utilizzare Un Tono Dovish
I Trader Spingono L’Oro In Rialzo Sulle Aspettative Che Vedono La Fed Utilizzare Un Tono Dovish

Mercoledì, verso fine sessione, i trader hanno spostato le proprie posizioni in previsione dell’odierna decisione Fed. Ieri pomeriggio, infatti, i trader e gli speculatori hanno improvvisamente spinto il mercato aurifero in rialzo passando dai 1106$ ai 1120$. Questa mattina il metallo giallo é scambiato a 1120,60$ poiché i trader asiatici hanno ampliato il rally. Il dollaro statunitense si muove in ribasso poiché i trader si aspettano un tono dovish da parte del FOMC. L’argento prende spunto dall’oro raggiungendo i 14,89$. Il platino é negoziato in verde a 974,20$.

Gli investitori sono sempre più convinti che la Federal Reserve posticiperà l’innalzamento dei tassi di interesse alla prossima riunione sulla scia dei numeri d’inflazione poco brillanti mostrati durante la notte. Nel mese di agosto, l’Indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti ha registrato un calo dello 0,1%, tuttavia, ci sembra opportuno segnalare come i prezzi alimentari e quelli delle componenti energetiche abbiano guadagnato lo 0,1%.

Gli analisti avevano previsto un CPI piatto ed un incremento dello 0,1%  dei prezzi  centrali, motivo per cui i deboli numeri li hanno fortemente sorpresi. La crescita annua dei prezzi principali rimane dell’1,8%, non lontana dall’obbiettivo del 2% fissato dalla Fed.

Eppure, i responsabili politici potrebbero compiere uno sbaglio sul fronte “cautela”. Ed é proprio quello che pensano gli investitori sulla scia di un forte incremento delle scorte e di un crollo del dollaro statunitense.

Il mercato aurifero riceve una spinta rialzista sulla scia dei deboli numeri mostrati mercoledì dal rapporto sui prezzi al consumo statunitensi relativi al mese di agosto, dati che sembrano domare l’inflazione complicando così la decisione di un innalzamento dei tassi di interesse Fed.

I segni di un riaffermarsi di una tendenza disinflazionistica sono in netto contrasto con una sana economia ed una rapida contrazione del mercato del lavoro, elementi che mettono in evidenza il dilemma della Federal Reserve.

Mercoledì, la banca centrale degli Stati Uniti ha dato il via alla riunione di due giorni sull’innalzamento dei tassi di interesse. Oggi pomeriggio dovrebbe comunicare la sua decisione. Le aspettative che vedevano la Federal Reserve innalzare i tassi di interesse durante la riunione di questa settimane si erano già drasticamente ridotte sulla scia delle forti preoccupazioni riguardanti un rallentamento della crescita economica cinese e la volatilità dei mercati finanziari.  In un sondaggio Reuter effettuato su 80 analisti, 45 analisti ritengono che la Fed manterrà i tassi di interesse tra lo 0 e lo 0,25% mentre i restanti 35 prevedono un innalzamento. L’incertezza della tempistica relativa a tale innalzamento ha gravato sul metallo giallo per tutto l’anno innescando una perdita del 6% nel mercato aurifero. A tale proposito, ci sembra opportuno segnalare come un tasso più elevato possa frenare la domanda del prezioso.

I metalli industriali e quelli di base stanno approfittando del ribasso del dollaro statunitense. Il rame guadagna 4 punti ampliando il suo rally settimanale sulla scia di un incremento della domanda cinese. Il metallo rosso é scambiato a 2.459$. Ricordiamo come molti trader abbiano ridotto le loro partecipazioni di rame a causa delle forti preoccupazioni riguardanti un rallentamento dell’economia cinese, scenario che si traduce in una riduzione della domanda. A tale proposito, Blake Robin, responsabile delle strategie di mercato presso l’Archer Financial di Chicago ha dichiarato: “tutti parlano del deludente economia cinese, tuttavia, la nazione continua a crescere. ritengo che il problema della Cina sia stato gonfiato a dismisura”. I prezzi del rame hanno trovato supporto nel ribasso del dollaro statunitense che ha perso terreno contro le altre valute. Il Wall Street Journal Dollar Index ha recentemente registrato un calo dello 0,4% per attestarsi su quota 87,95. Il metallo giallo é negoziato in dollari, pertanto, quando la valuta statunitense perde terreno il rame diviene meno costoso per gli investitori stranieri, motivo per cui, la domanda aumenta.

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