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I trader guardano alle buste paga non-agricole Usa di oggi

Da
Barry Norman
Pubblicato: Mar 6, 2015, 14:45 GMT+00:00

I trader hanno messo gli occhi sui mercati statunitensi in attesa della pubblicazione in avvio di sessione Usa del rapporto sulle buste paga non-agricole;

I trader guardano alle buste paga non-agricole Usa di oggi

I trader guardano alle buste paga non-agricole Usa di oggi
I trader hanno messo gli occhi sui mercati statunitensi in attesa della pubblicazione in avvio di sessione Usa del rapporto sulle buste paga non-agricole; i mercati dovrebbero rimanere quieti fino a quel momento. Gli speculatori hanno già iniziato a prender posizione in vista del rapporto che fornirà nuovi indizi su cosa aspettarsi dalla riunione di politica monetaria Fed di questo mese. Per febbraio, gli analisti scommettono su di una flessione nella crescita del numero degli occupati dopo il netto rialzo di gennaio; inoltre, gli ultimi e per nulla soddisfacenti dati economici a stelle e strisce hanno sollevato più di un dubbio sulla solidità della ripresa del mercato del lavoro statunitense.

Secondo le previsioni, il dipartimento del Lavoro segnalerà che a febbraio il numero degli occupati è cresciuto di 240mila unità dopo le 257mila di gennaio, mentre il tasso di disoccupazione si porterà al 5,6%.

Il dollaro Usa si è frattanto attestato a 1,1026 contro l’euro. La divisa unica è stata negoziata attorno al livello di prezzo a 1,12 per tutta la settimana e in una circostanza si è anche spinta al di sotto degli 1,10 per la prima volta dal settembre 2003, toccando quota 1,0988.

L’indice del dollaro viaggia a 96,40 dopo esser lievitato a 96,593 – un valore mai raggiunto dal settembre 2003. Si è anche difeso nei confronti dello yen (mantenendo la linea degli 120,10) e di diverse valute asiatiche, nei cui confronti è stato in grado di realizzare nuovi guadagni. Stamane, nel corso della sessione asiatica, il dollaro si sta lievemente deprezzando con i trader a caccia di profitti; il biglietto verde è così calato a 96,34 mentre lo yen riguadagnava 17 punti portandosi a 119,97.

Il presidente Bce Draghi ha affermato che il programma di acquisto-titoli europeo, che inizierà lunedì, potrebbe durare anche oltre settembre 2016 se richiesto dalle condizioni economiche. L’istituto europeo ha quindi rivisto in rialzo le sue stime di crescita del Pil di Eurolandia per il 2015 e 2016. Draghi ha inoltre sorpreso alcuni dei suoi interlocutori affermando che la Bce è pronta ad acquistare titoli con rendimenti negativi fino a -20 punti base, tanto da innescare un grande rally nei titoli dell’Eurozona. Il numero uno dell’Eurotower ha confermato che lunedì prenderà il là il gigantesco programma di stimoli che inietterà qualcosa come 1,1 trilioni di euro nelle economie del blocco monetario. Buone notizie sul fronte dell’economia reale, dal momento che Draghi ha annunciato che il suo istituto ha rivisto in rialzo le previsioni di crescita di Eurolandia, pur ammettendo che nel corso del 2015 la crescita dei prezzi rischia di rimanere ferma allo zero e quindi al di sotto di quanto precedentemente stimato.

Nel corso della sessione asiatica il Kiwi e l’Aussie viaggiano entrambi in territorio positivo dopo che le autorità della Cina hanno ammesso che nel prossimo futuro potrebbero varare nuove misure di stimolo al fine di centrare le previsioni di crescita. Il dollaro neozelandese dovrebbe cedere circa lo 0,9% su base settimanale in vista della pubblicazione del rapporto sulle buste paga Usa, indicatore che permetterà di misurare la forza della prima economia globale e determinare le prossime oscillazioni del biglietto verde. Il Kiwi viaggia al di sotto del livello di prezzo a 75 (attestandosi a 0,7497) dopo che l’istituto centrale neozelandese ha messo in guardia contro i rischi degli investimenti nel mercato residenziale. L’Aussie si muove di conserva con il Kiwi ed è scambiato a 0,7810.

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