Mattinata tranquilla per i mercati asiatici con quello nipponico chiuso per una festa di tre giorni e gli altri appena riaperti dopo il venerdì della
I trader asiatici si stanno focalizzando sui dati deludenti provenienti dalla Cina, il cui settore manifatturiero ha fatto registrare la peggiore contrazione su base annua secondo quanto comunica Hsbc. La lettura finale di aprile si è stampata a 48,9, poco al di sotto del precedente 49,2. Si tratta della peggiore contrazione di un settore-chiave quale il manifatturiero in un anno. La lettura, inoltre, è in aperto contrasto con quella ufficiale del National Bureau of Statistics di venerdì scorso, a 50,1. L’indice – che monitora l’attività delle industrie e delle officine – è reputato un indicatore chiave dello stato di salute di un’economia. Una lettura al di sopra di quota 50 segnala un’espansione dell’attività; una lettura al di sotto invece una contrazione. Il dollaro australiano e quello neozelandese muovono entrambi in territorio negativo, cedendo 13 e 17 punti per attestarsi, rispettivamente, a 0,7830 e 0,7526.
Lo yen giapponese viaggia invece in territorio positivo nonostante la chiusura dei suoi mercati nazionali e il mancato intervento sui tassi da parte della Banca del Giappone la scorsa settimana. I trader si aspettavano un incremento del già vasto programma di stimoli monetari, mentre l’istituto ha preferito aspettare. Il cross USD/JPY si attesta a 120,02 mentre lo yen è negoziato a 134,31 contro l’euro.
Dopo il pessimo dato sul PMI manifatturiero, i trader scommettono che la banca centrale cinese finirà per intervenire già questa settimana; avranno inoltre la possibilità di seguire la riunione della Reserve Bank of Australia (domani) e la lettura del tasso di disoccupazione neozelandese (mercoledì). Mercoledì scorso, il mercato era pronto ad attribuire un 60% di probabilità a un taglio dei tassi, anche se ciò appare più come un’attenta riflessione che non una stima. Già venerdì la probabilità era salita al 70%. Il rafforzamento del dollaro australiano avrà un impatto ribassista sulle strategie della Rba, che dovrebbe finire per ridurre ulteriormente i tassi. Prima della riunione di aprile, l’Aussie era negoziato a circa 0,7600 contro gli attuali 0,7850.
Così, nonostante gli ultimi positivi dati economici e i timori persistenti legati al tasso di crescita del mercato immobiliare di Sydney, la gran parte dei trader è convinta che la Rba finirà per allentare ulteriormente la sua stance di politica monetaria durante la riunione di domani. Secondo l’ultimo sondaggio Bloomberg, su 27 economisti 23 ritengono che il taglio sarà di 25 punti base, per calare al 2%. Lo scorso febbraio, la Rba aveva attuato il primo taglio dei tassi dopo 18 mesi d’immobilismo.