I mercati inaugurano una settimana particolarmente densa di eventi con i trader che continuano a monitorare l’esito delle elezioni britanniche e l’impatto
I mercati inaugurano una settimana particolarmente densa di eventi con i trader che continuano a monitorare l’esito delle elezioni britanniche e l’impatto dell’annuncio a sorpresa da parte della banca centrale cinese. In Europa, riflettori sulla riunione dell’Eurogruppo con i ministri delle Finanze e dell’Economia che dovranno decidere il fato di Atene mentre la Banca d’Inghilterra si riunirà per stabilire eventuali incrementi del tasso ufficiale.
I politici greci si dicono fiduciosi del fatto che i ministri dell’Eurozona sapranno riconoscere i progressi fiscali implementati dal paese. Oggi a Bruxelles si riuniranno infatti i ministri delle Finanze e dell’Economia di Eurolandia per portare avanti i negoziati dell’accordo sul piano di salvataggio di Atene che potrebbe sbloccare una nuova tranche di aiuti. I ministri greci affermano di poter onorare il pagamento di 750 milioni di € che scade domani nei confronti del Fmi. È molto difficile che i negoziati odierni possano produrre alcunché di nuovo; diverse questioni rimarranno così irrisolte. L’euro ha perso 68 punti nel corso della sessione asiatica per essere negoziato a 1,1134 mentre si fanno più consistenti le probabilità di un default di Atene.
Secondo un alto funzionario del Fmi, l’ente internazionale starebbe lavorando con le autorità nazionali del paese ellenico a un piano d’emergenza nel caso di default della Grecia – si tratta di una rarissima ammissione pubblica del fatto che i legislatori stanno preparandosi al fallimento dei negoziati per l’aiuto finanziario ad Atene. Le banche greche hanno un ruolo importante nel sistema finanziario di diversi paesi vicini: in Bulgaria, controllate della banca nazionale greca e di Alpha Bank, Piraeus Bank ed Eurobank Ergasias detengono circa il 22% degli assetti del sistema bancario bulgaro, all’incirca la stessa percentuale posseduta in Macedonia. Gli istituti di credito ellenici sono poi particolarmente attivi anche in Romania, Albania e Serbia.
Venerdì scorso David Cameron e il partito conservatore hanno trionfato alle elezioni politiche con una vittoria schiacciante e senza la necessità di dover formare una coalizione di governo. Il trionfo ha dato ai mercati la spinta che stavano aspettando, con la sterlina in rialzo di 200 punti a 1,5406$. Stamattina i trader sono passati alla presa di beneficio, con il GBP in calo di 50 punti contro il più forte dollaro per essere negoziato a 1,5406.
I mercati asiatici hanno reagito all’annuncio a sorpresa di un taglio dei tassi d’interesse da parte della banca centrale cinese nel corso del fine settimana. L’istituto ha ridotto i tassi di 25 punti base per la terza volta in 6 mesi nel tentativo di ridurre i costi di prestito alle imprese e supportare la seconda economia globale. In Nuova Zelanda il governo renderà noto lo stato del sistema finanziario a marzo e i dati di aprile sulle transazioni con carte di credito.
La mossa delle autorità cinesi ha fatto precipitare di 54 punti l’Aussie, negoziato ora a 0,7876$; il Kiwi ne ha persi 120 portandosi a 0,7375. Questa settimana i riflettori saranno sul Rapporto di stabilità finanziaria della Reserve Bank of New Zealand di mercoledì. Il dollaro neozelandese ha perso circa il 2,5% nel corso del mese dopo che a fine aprile la banca centrale ha escluso la possibilità di rialzare i tassi e di guardare piuttosto alle condizioni migliori per procedere a un taglio. La Rbnz ha quindi invitato il governo a considerare l’implementazione di misure atte a contenere la bolla del settore immobiliare di Auckland mentre continua a monitorare la bassa inflazione, la sopravvalutazione della valuta nazionale e il calo dei prezzi del latte.
Lo yen giapponese si è deprezzato contro il più forte dollaro Usa portandosi a 119,94 mentre è cresciuto contro l’euro per essere negoziato a 133,52, prima di cedere 62 punti in apertura di sessione.