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I Trader Forex di Tutto il Mondo Tengono Duro in Vista della Riunione della Fed

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Sep 16, 2015, 13:49 UTC

Il grande evento della Federal Reserve avrà inizio in giornata; intanto i trader si preparano ai differenti scenari che potrebbero presentarsi giovedì

I Trader Forex di Tutto il Mondo Tengono Duro in Vista della Riunione della Fed

I Trader Forex di Tutto il Mondo Tengono Duro in Vista della Riunione della Fed
I Trader Forex di Tutto il Mondo Tengono Duro in Vista della Riunione della Fed
Il grande evento della Federal Reserve avrà inizio in giornata; intanto i trader si preparano ai differenti scenari che potrebbero presentarsi giovedì pomeriggio. In molti ritengono che l’eventuale aumento dei tassi sia già stato scontato dai mercati, a prescindere dalla decisione di aumentare i tassi oggi o in futuro. I riflettori saranno puntati sulla conferenza stampa di chiusura tenuta da Janet Yellen.

La volontà della Federal Reserve di aumentare il tasso di interesse di riferimento, insieme alle misure di stimolo adottate dalle altre banche centrali allo scopo di indebolire la valuta, hanno rafforzato il dollaro abbastanza da rischiare di ostacolare l’inflazione Usa e rappresentare una minaccia agli utili societari. Secondo l’indice ponderato del dollaro della Fed (Trade-Weighted Broad Dollar Index) il biglietto verde è già all’8 per cento da un massimo storico, e si corre il rischio che una politica monetaria restrittiva possa sovralimentare il rally. Il dollaro USA, dopo avere lasciato sul terreno 11 punti nel corso della sessione asiatica, viene negoziato a 95,66.

“La Fed è nelle condizioni di aumentare i tassi, ma è estremamente cauta, e deve essere preso in considerazione l’impatto della forza del dollaro su esportatori americani e sul reddito rimpatriato”, sostiene Makoto Utsumi, ex ministro all’ambasciata giapponese di Washington al momento della ratifica dell’accordo di Plaza e ora presidente del comitato consultivo globale per la Tokai Tokyo Financial Holdings Inc. “L’intesa comune a favore di una cooperazione politica, condivisa con l’Accordo di Plaza, è oramai persa e non è chiaro dove risieda davvero il potere decisionale in ciascun paese o nel mondo”.

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Anche se la Fed ha fatto capire di essere disposta ad aumentare il tasso di interesse di riferimento nel corso del 2015, considerando i timori per il rallentamento della Cina e il crollo dei mercati azionari, i mercati si chiedono se l’incremento avverrà ora o più in là. Un aumento del tasso dei fondi federali potrebbe potenzialmente portare a un ulteriormente rafforzamento del dollaro. Secondo un analista senior di BNP Paribas, i mercati forex, ora che gli investitori si posizionano in vista dell’annuncio dei tassi, sono guidati da considerazioni tecniche. I trader sembrano non fare caso ai dati economici dagli Stati Uniti di martedì, che segnalano un modesto aumento delle vendite al dettaglio e un calo della produzione industriale.

I mercati globali sono incerti su cosa aspettarsi. Questa mattina in apertura il dollaro australiano cede 7 punti attestandosi a 0,7134, dopo un’altra sessione impervia che lo ha visto cadere al minimo di 0,7082 a metà sessione nordamericana prima di mettere in scena un imponente rally in scia al ritrovato slancio delle azioni Usa. Dopo aver stampato un massimo sopra 0,7150 poco dopo la chiusura dei mercati Usa, l’Aussie si è mosso in ribasso, scendendo a 0,7128, lo stesso livello di ieri a quest’ora.

Il kiwi guadagna terreno a inizio sessione per poi cedere quanto guadagnato registrando un ribasso di 0,6349. Ieri, in tarda serata, il kiwi è salito da 0,6310 a 0,6351, rimbalzando dopo un tonfo provocato dal dollaro forte in seguito alla pubblicazione dei dati positivi sulle vendite al dettaglio negli Usa. Il dollaro della Nuova Zelanda ha guadagnato contro un dollaro nettamente più forte dopo che i prezzi sono aumentati più del previsto nell’ultima asta GlobalDairyTrade , alimentando le speculazioni secondo le quali Fonterra Cooperative Group potrebbe elevare le previsioni per il 2016.

Rimanendo in Asia, lo yen giapponese guadagnato contro il dollaro e l’euro dopo il rilascio del report mensile della Banca del Giappone. Martedì il Governatore della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda ha espresso fiducia nella capacità di resistenza dell’economia rispetto al rallentamento della Cina e alla debolezza della domanda nel resto dell’Asia, lasciando intendere di non vedere la necessità immediata di ampliare le misure di stimolo. Ha però ribadito che la banca centrale non farà mancare il proprio sostegno se verranno minacciati la ripresa del Giappone e l’obiettivo di inflazione al 2 per cento della BOJ. La coppia USDJPY viene negoziata a 120,23, il punto morto della sua gamma media di oscillazione. Una serie di dati deludenti, fra cui esportazioni, la crescita dei salari e la spesa delle famiglie tutti deboli, premono affinché la BOJ espanda il suo già massiccio programma di stimolo per ridare fiato all’economia, che nel secondo trimestre ha registrato una contrazione.

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