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I Trader Del Greggio Prenotano I Profitti Dopo L’ascesa Dell’8%

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Sep 1, 2015, 17:10 UTC

Nel primo giorno del mese i prezzi del greggio si muovono ulteriormente in ribasso restituendo 1,38$ per attestarsi su quota 47,82$ dopo il rally degli

I Trader Del Greggio Prenotano I Profitti Dopo L’ascesa Dell’8%
I Trader Del Greggio Prenotano I Profitti Dopo L'ascesa Dell'8%
I Trader Del Greggio Prenotano I Profitti Dopo L’ascesa Dell’8%

Nel primo giorno del mese i prezzi del greggio si muovono ulteriormente in ribasso restituendo 1,38$ per attestarsi su quota 47,82$ dopo il rally degli ultimi giorni. Questa mattina, i trader si sono affrettati ad avviare una presa di beneficio dopo che il Brent ha rotto al di sopra dei 50$ raggiungendo il livello dei 53$. Il combustibile europeo é scambiato a 52,76$. Lunedì i future del greggio si muovono improvvisamente in rialzo postando un guadagno mensile di oltre il 4% per stabilizzarsi in prossimità dei massimi delle ultime sei settimane. Martedì mattina, i prezzi del combustibile perdono il 3% nella sessione asiatica poiché gli investitori hanno coperto le posizioni short avviando una presa di beneficio a seguito del rincaro dell’8% registrato dal greggio WTI e dal Brent nelle sessioni precedenti. A tale proposito, ci sembra opportuno segnalare come i prezzi del combustibile continuino a mostrare una forte volatilità, infatti, dopo aver guadagnato l’8% sulla scia del rapporto Opec che ha mostrato come l’organizzazione sia intenzionata a concordare prezzi ragionevoli con gli altri produttori, il greggio perde il 3%.

I prezzi sembravano proiettati verso la terza perdita mensile fino a quando il rapporto di governo degli Stati Uniti ha mostrato un calo della produzione di greggio dell’1%  e il bollettino mensile dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio ha espresso la preoccupazione del gruppo riguardo al ribasso dei prezzi.

Prendendo in considerazione anche il rally di lunedì, nelle ultime tre sessioni il greggio WTI ha guadagnato il 27,5%, più di 10$ a barile. Il rialzo é stato alimentato dalle dichiarazioni Opec che vedono l’organizzazione intenzionata a dialogare con gli altri produttori per raggiungere prezzi ragionevoli e dal rapporto EIA che ha mostrato una revisione in ribasso dei dati di produzione.

Giovedì i prezzi del greggio WTI postano un rally sulla scia delle notizie che hanno visto l’Opec contattare il Venezuela per una riunione d’emergenza volta a stabilire un piano per fermare la rotta del greggio. Venerdì, le tensioni in Yemen hanno consentito al combustibile di ampliare il rally.

Lunedì il rapporto EIA ha stimato per il mese di giugno una produzione di greggio WTI di 9,3 milioni di barili giornalieri mostrando un calo dell’1,1%. Detto questo, ricordiamo come nelle prime ore di lunedì, un rapporto separato rilasciato dall’EIA, aveva già accennato ad un possibile calo produttivo, tuttavia, le informazioni dettagliate sono state riportate nel secondo rapporto relativo alla produzione di stato.

Stando a quanto dichiarato in un rapporto di martedì da Morgan Stanley , nonostante il calo della produzione statunitense, le scorte globali di greggio continuano ad essere eccessive, pertanto, la produzione degli Stati Uniti sembra essere destinata a diminuire nel 2016. Gli investitori monitoreranno i dati chiave degli Stati Uniti, tra cui le scorte di greggio e i numeri di produzione e di vendita dei veicoli al fine di comprendere al meglio le sorti del greggio.

Tale scenario ha preso piede dopo che i dati ufficiali rilasciati martedì dalla Cina hanno mostrato come nel mese di agosto il settore manifatturiero  si sia contratto al ritmo più veloce degli ultimi tre anni rafforzando così le preoccupazioni riguardanti la salute della seconda economia mondiale.

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