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I trader del Forex tengono d’occhio Banca del Giappone, Fed e RBNZ

Da
Barry Norman
Pubblicato: Oct 29, 2014, 16:01 GMT+00:00

È finalmente arrivato il grande giorno: fra poche ore conosceremo decisione di tasso e dichiarazione della Fed. Il dollaro Usa apre piatto stamattina,

I trader del Forex tengono d’occhio Banca del Giappone, Fed e RBNZ

È finalmente arrivato il grande giorno: fra poche ore conosceremo decisione di tasso e dichiarazione della Fed. Il dollaro Usa apre piatto stamattina, mantenendosi a 85,47 dopo la flessione di lunedì dovuta a un rapporto sugli ordinativi di beni durevoli poco soddisfacente. Stesso discorso per le oscillazioni di ieri (con un calo del -0,1%) a fronte di sentimenti di mercato rialzisti che hanno determinato un calo della domanda di valute dal basso rendimento. Il fatto che gli investitori siano comunque dubbiosi rispetto alla decisione Fed è un altro fattore che ha impedito maggiori guadagni per la banconota verde, comunque tenuta a galla dalla pubblicazione di dati economici tutto sommato favorevoli. Ieri il dollaro ha toccato un minimo a 85,29 prima di chiudere a 85,47. A settembre la lettura core degli ordinativi di beni durevoli è calata del -0,2% dopo il +0,4% di agosto, mentre quella ordinaria stampava un -1,3% a settembre dopo il -18,4% del mese precedente. L’indice di prezzo delle abitazioni Case-Shiller Composite-20 è invece lievitato del +5,6% ad agosto rispetto al -6,7% di luglio. Nel mese di ottobre, l’indice di attività manifatturiera della Fed di Richmond ha guadagnato 6 punti sino al livello-20, mentre l’indice di fiducia dei consumatori Conference Board lievitata di 5,5 punti sino a 94,5 dopo essersi attestato a 89 nel mese di settembre.

Analisti e investitori ritengono che il Fomc finirà per concludere oggi il programma di alleggerimento quantitativo iniziato 6 anni fa, che dopo aver toccata gli 85 miliardi di dollari di acquisti mensili durante lo scorso dicembre è andato sempre riducendosi. I responsabili della politica monetaria hanno anche lasciato intendere che il primo rialzo dei tassi Usa – ancorati in un range compreso fra lo 0 e lo 0,25 dal 2008, potrebbe avvenire verso la metà del 2015, con diversi analisti convinti del fatto che la dichiarazione odierna del Fomc finirà per confermare tale supposizione.

Stamattina apre piatto anche lo yen giapponese, scambiato a 108,15 dopo che la notizia del netto balzo in avanti della produzione industriale, cresciuta a settembre del +2,7% (contro una previsione del +2,2%) dopo il -1,9% di agosto al punto da stampare la migliore performance mensile dallo scorso gennaio. A seguito della pubblicazione del dato, l’esecutivo nipponico ha affermato che l’andamento della produzione industriale è “altalenante”. Il governo aveva ritoccato l’iva dal 5 all’8% al fine di riportare il bilancio pubblico in linea con il rapporto deficit/Pil prefissato. Si è comunque trattato del primo rialzo della tassa negli ultimi 17 anni, mentre secondo gli analisti saranno le performance dell’economia giapponese nel corso del terzo trimestre 2014 a determinare se il governo vorrà rialzare ulteriormente l’iva nel 2015, portandola al 10%.

L’Aussie cresce di 8 punti per essere scambiato a 0,8864 mentre il Kiwi di 7 a fronte di un miglioramento del sentimento di mercato che ha permesso a entrambe le divise di correre in territorio positivo. L’incremento del numero di turisti provenienti da Cina, India e Singapore dovrebbe produrre enormi benefici per l’industria turistica dell’Australia nell’anno fiscale corrente, stando a quanto ha rivelato un rapporto del Tourism Research Australia. Gli arrivi dovrebbero crescere del 10,5% dalla Cina, del 6,6% dall’India e del 5,8% da Singapore. In Nuova Zelanda i trader sono frattanto concentrati sulla riunione di politica monetaria di questa sera, anche se la Reserve Bank non dovrebbe mettere mano al tasso d’interesse né imprimere svolte nella propria politica. Il governatore Wheeler parlerà al termine della riunione.

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