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I Prezzi del Petrolio Continuano a Salire Mentre in Arabia Saudita i Dati sulla Produzione del Mese di Settembre Indicano un Taglio

Da
Barry Norman
Aggiornato: Oct 24, 2014, 19:21 GMT+00:00

I prezzi del petrolio questa mattina registrano un nuovo ribasso, attestandosi a 81,46, in ribasso di 63 centesimi, mentre il petrolio Brent scende di 53

I Prezzi del Petrolio Continuano a Salire Mentre in Arabia Saudita i Dati sulla Produzione del Mese di Settembre Indicano un Taglio
I Prezzi del Petrolio Continuano a Salire Mentre in Arabia Saudita i Dati sulla Produzione del Mese di Settembre Indicano un Taglio

I prezzi del petrolio questa mattina registrano un nuovo ribasso, attestandosi a 81,46, in ribasso di 63 centesimi, mentre il petrolio Brent scende di 53 centesimi per attestarsi a 86,32. Mercoledì, in seguito alla pubblicazione dei dati ufficiali EIA sulle scorte, il WTI ha registrato un ribasso per poi recuperare solamente giovedì. Il petrolio Brent ha registrato il maggior incremento degli ultimi quattro mesi e il WTI ha sperimentato un rimbalzo dal minimo degli ultimi due anni dopo che l’offerta dall’Arabia Saudita, il più grande esportatore di petrolio al mondo, ha registrato una contrazione. Ieri al New York Mercantile Exchange il WTI ha registrato un rialzo di $ 1,57 (2%) attestandosi a $ 82,09 al barile. Il volume di scambi ha superato del 7,8% la media degli ultimi 100 giorni. Il WTI è in discesa di $ 1,97 attestandosi 80,52 dopo la chiusura ai minimi per il contratto front-month dal 28 giugno 2012. Il Brent registra un vantaggio di $ 4,74 sul WTI, rispetto ai $ 4,19 di mercoledì.
La notizia più importante per il mercato è stata la pubblicazione dei dati positivi sull’indice PMI del settore manifatturiero cinese, seguiti dai rapporti sul taglio della produzione nel mese di settembre in Arabia Saudita. L’Arabia Saudita nel mese di settembre ha prodotto 9,36 milioni di barili al giorno, un calo di 328.000 rispetto al mese precedente. Il petrolio, crollato a causa dei timori legati all’eccesso di produzione, ha registrato un aumento in seguito ai rapporti economici in miglioramento, a cominciare del settore manifatturiero tedesco e cinese e dai dati sull’occupazione degli Stati Uniti.

Mentre gli Stati Uniti si avviano a diventare il più importante produttore di petrolio al mondo (a partire dal prossimo anno), a Washington e a Wall Street si è diffusa l’abitudine di chiamare gli Stati Uniti la nuova Arabia Saudita. Per ora però l’Arabia Saudita vera e pro propria non ha rinunciato al suo ruolo di produttore con la maggiore influenza sui prezzi del petrolio. Le proprie riserve, che ammontano a 266 milioni di barili, la capacità di estrarre fino a 12,5 milioni di barili al giorno e, ancora più importante, i bassi costi di estrazione, la rendono ancora un concorrente formidabile per gli Stati Uniti, con i suoi pozzi di scisto così difficili da sfruttare. L’Arabia Saudita è l’unica a immettere più petrolio sul mercato e tagliare la produzione a propria discrezione. Il mese scorso l’Arabia Saudita ha aumentato la produzione di mezzo punto percentuale, raggiungendo i 9,6 milioni di barili al giorno, portando a un aumento della produzione combinata dei Opec al massimo degli ultimi 11 mesi (quasi 31 milioni di barili al giorno). Il primo ottobre l’Arabia Saudita ha diminuito i prezzi aumentando lo sconto offerto alla maggioranza dei clienti asiatici. Per difendere i prezzi avrebbe potuto agevolmente scegliere di tagliare la produzione.

Il punto di domanda è se un ribasso sostenuto dei prezzi possa nuocere agli Stati Uniti. L’estrazione di petrolio da pozzi profondi chilometri attraverso il metodo della frantumazione idraulica, secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, costa dai 50 ai 100 $ al barile, contro i costi di estrazione che vanno dai 10 ai 25$ al barile in Africa. Nel 2013 l’offerta di petrolio negli Stati Uniti è aumentata di 1,2 milioni di barili al giorno. Nel 2014 in tutto il mondo è previsto un aumento del consumo di petrolio  di soli 700.000 barili al giorno; l’immissione  sul mercato di più petrolio del necessario potrebbe favorire ulteriori discese di prezzo.

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