Pubblicita'
Pubblicita'

I Prezzi Del Greggio Si Scontrano Con L’Interruzione Delle Forniture E l’Aumento Della Produzione

Da
Barry Norman
Aggiornato: Sep 1, 2014, 14:52 GMT+00:00

I mercati delle materie prime prestano più attenzione alla situazione tra Russia ed Ucraina che ai deludenti dati di produzione provenienti dalla Cina.

I Prezzi Del Greggio Si Scontrano Con  L’Interruzione Delle Forniture E l’Aumento Della Produzione

I Prezzi Del Greggio Si Scontrano Con L'Interruzione Delle Forniture E l'Aumento Della Produzione
I mercati delle materie prime prestano più attenzione alla situazione tra Russia ed Ucraina che ai deludenti dati di produzione provenienti dalla Cina. L’Eurozona continua a minacciare l’inserimento di nuove sanzioni contro la Russia poiché il presidente Putin torna a colpire. L’Unione Europea ha dato un ultimatum, la Russia ha una settimana di tempo per ridimensionare il suo intervento in Ucraina se non vuole incorrere in nuove sanzioni.

Domenica, il presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, ha annunciato che i 28 leader hanno incaricato l’organo esecutivo di intraprendere ” urgentemente, o meglio, in una settimana, un lavoro preparatorio a titolo oneroso”.”I timori di un contraccolpo economico hanno impedito all’Unione Europea di imporre sin da subito nuove sanzioni contro il Paese.” Ricordiamo come la Russia sia il terzo partner commerciale dell’Unione Europea e uno dei principali fornitori di greggio e gas naturale.

Gli sviluppi hanno preso piede dopo che la NATO, in una dichiarazione rilasciata venerdì, ha condannato l’azione militare russa in Ucraina, affermando che le truppe hanno “illegalmente attraversato il confine” come parte di un ” pericoloso schema che per molti mesi ha destabilizzato il suo vicino.

Dopo aver guadagnato più di 1$ nella sessione di venerdì, questa mattina, il greggio si muove al ribasso perdendo 18 centesimi ed è negoziato a 95,78$ mentre il Brent guadagna 20 centesimi per attestarsi su quota 103,27$, leggermente al di sopra del range di trading di agosto. Nelle dichiarazioni rilasciate venerdì, ma divulgate solo nella giornata di sabato, il presidente Russo Vladimir Putin non ha direttamente affrontato il problema delle sanzioni, ma ha indubbiamente commentato la crisi insorta nella parte ovest dell’Ucraina, accusando il paese di aver sostuto, nel mese di febbraio, un “golpe” contro l’allora presidente filorusso Viktor Yanukovich.

Putin ha dichiarato quanto segue “Avrebbero dovuto sapere che la Russia non può farsi da parte quando dei cittadini vengono uccisi quasi a bruciapelo” sottolinenado come il suo principale interesse non fosse “lo Stato russo, ma il popolo russo”. Putin ha richiesto dei colloqui inclusivi per determinare le relazioni con le regioni dell’est Ucrain affermando, per la prima volta, che dovrebbe essere presa in considerazione anche la possibilità di una eventuale “statualità” della regione.

Una interessante valutazione del mercato globale continua ad alleviare l’angoscia dei trader di greggio, fortemente preoccupati per il futuro “equilibrio” della domanda e dell’offerta. Un rapporto pubblicato dall’Arab Times ha mostrato come tale ansia, suscitata da un possibile calo dei prezzi globali di greggio, sia quasi ingiustificata poiché, nonostante il recente calo postato dal mercato, i prezzi del combustibile dovrebbero rimanere al di sopra dei 100$ per tutto il 2014. Una delle ragioni principali che ha condotto ad un simile scenario, può essere attribuita all’aumento della produzione globale che ha inevitabilmente incrementato le esportazioni. La ripresa della produzione in Libia a seguito della recente rivoluzione politica, ha postato un incremento di 70.000 barili giornalieri per attestarsi su quota 550.000 barili. Ricordiamo, inoltre, come la produzione in Iraq non sembra essere stata influenzata dalle recenti controversie insorte nel paese, tensioni che vedono gli jihadisti dello Stato islamico, precedentemente noto come ISIL, ricorrere alla violenza. La produzione in Arabia Saudita è aumentata considerevolmente. In un simile scenario anche i paesi membri dell’OPEC hanno incrementato la propria produzione poiché possiedono alcuni paesi non-membri quali Libia, Nigeria e Angola. Nonostante la gravità degli eventi geopolitici in tutto il mondo i loro effetti sulla fornitura di greggio sono stati limitati e quasi inesistente.

Sull'Autore

Pubblicita'